Demedicalizzazione 118. Le associazioni: "Si utilizzino prestazioni aggiuntive"

"Spiace che l'Asl non abbia dato alcun riscontro alle nostre richieste"

demedicalizzazione 118 le associazioni si utilizzino prestazioni aggiuntive
Benevento.  

 

Proposta delle associazioni Cittadinanza Attiva, Movimento Civico per l'Ospedale di Sant'Agata de' Goti, Salute e Territorio, Rete Uccp San Giorgio del Sannio, Volontari Ospedalieri BN, Sannio Cuore, Spi Cigl Valle Telesina, No Demedicalizzazione 118 Fortore Miscano, Comitato Sos Sanità Valle Vitulanese, in merito al servizio di emergenza 118.
Una proposta indirizzata ad Asl, nella persona del Dg Volpe e del Direttore Sanitario De Fazio e al presidente della Conferenza dei Sindaci Mastella.,
 

Le associazioni premettono che il servizio 118 della Asl ha una dotazione organica di 78 medici da utilizzare in dieci postazioni mobili con ambulanza medicalizzata (otto SAUT e due PSAUT) e tre postazioni fisse (due PSAUT e una Centrale Operativa) per un totale complessivo di 13 postazioni distribuite sul territorio provinciale. Un contingente che si è assottigliato nel tempo fin ad arrivare a 48 medici e al progetto di demedicalizzazione di quattro ambulanze.

Secondo le associazioni “Con la demedicalizzazione sono stati segnalati significativi squilibri di copertura territoriale dell’emergenza Sanitaria soprattutto nelle aree interne, dove emergerebbe un peggioramento del servizio con esiti drammatici in relazione all’aumento dei tempi dell’intervento medico sui codici rossi. Nonostante le molteplici criticità segnalate servizio che hanno avuto vasta eco anche sugli organi d’informazione, la ASL ha avviato il processo di demedicalizzazione di tutte le ambulanze del 118 nonché l’attivazione di sei automediche con l’effetto di ridurre complessivamente il numero delle postazioni mobili medicalizzate da dieci ambulanze a sole 6 auto mediche. La demedicalizzazione proposta non trova piena aderenza all’ipotesi assoluta di carenza d’organico in quanto i 48 medici in servizio sono perfettamente in grado di coprire un ampio numero di turnazioni con l’utilizzo delle prestazioni aggiuntive; - l’ASL non consente ai medici di effettuare le prestazioni aggiuntive fino al completamento delle 48 ore settimanali di lavoro come previsto dalle vigenti disposizioni di legge; La demedicalizzazione delle ambulanze e l’attivazione di sei automediche acquisite mediante sostanziale procedura di esternalizzazione di servizio determinerebbe altresì un aumento della spesa annua di circa 1,5 milioni di euro; La Legge n. 213 del 30.12.2023 di bilancio dello Stato, ha stanziato risorse aggiuntive per 200 milioni di euro finalizzate esclusivamente all’utilizzo delle prestazioni aggiuntive per fronteggiare la carenza d’organico e ridurre le esternalizzazioni “

 

Di qui la proposta: “La puntuale applicazione della Legge 30 Dicembre 2023, n. 213 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026” che all’art. 218 richiama l’art. 11 , co 1, del D.L. 30 marzo 2023, n. 34, convertito dalla Legge 26 Maggio 2023 n. 56 e così recita: “Gli enti del servizio sanitario nazionale, per affrontare la carenza di personale medico … e al fine di ridurre l’utilizzo delle esternalizzazioni possono ricorrere, per il personale medico, alle prestazioni aggiuntive”; ) La puntuale applicazione del D.Lgs n. 66/2003, art. 4, co 2, che così recita: “La durata media dell'orario di lavoro non può in ogni caso superare, per ogni periodo di sette giorni, le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario”, per consentire ai medici di effettuare l’orario di lavoro fino ad un massimo di 48 ore settimanali di lavoro”.

E le associazioni aggiungono: “ Si esprime rammarico nei confronti della ASL per il mancato riscontro all’allegata richiesta di dati inoltrata dalle scriventi associazioni”.