Hanno fatto sognare una generazione Gianni Bugno e Claudio “El Diablo” Chiappucci, una generazione che radioline alla mano ne seguiva le gesta, perlopiù al giro d'Italia. Giusto che fossero loro dunque, e proprio loro due a inaugurare le manifestazioni ufficiali che accompagneranno l'arrivo del giro a Foiano di Valfortore.
L'ex campione del mondo infatti spiega: “Il Giro è una bella manifestazione che richiama molto pubblico. Da queste parti c'è sempre stata una grande passione per il ciclismo ed è bello tornare. E' uno sport che arriva nelle case della gente normale, puoi guardarlo da casa o su strada: qui siamo in un bel territorio, senza un metro di pianura, farà divertire”.
E sul momento italiano: “Siamo in difficoltà ma speriamo che arrivi qualcuno in grado di sostituire gli ultimi grandi. Pogacar? Un fenomeno, nessun dubbio”.
E Chiappucci: “E' importante che il ciclismo dia sempre emozioni: è uno sport di strada e raccoglie tutti. Siamo in un paese poco conosciuto ai più e arriva qualcosa di gigantesco come il Giro d'Italia: il bello è proprio questo. Si può vedere il ciclista sulle proprie strade e questo dà tante emozioni. In Italia? Epoche diverse rispetto a quando correvamo io e Gianni, è cambiato anche il ciclismo, si è spento un po' l'istinto e la naturalezza dell'atleta, manca anche un po' l'emozione. Pogacar ricorda Merckx? E' un parolone. Non lo paragonerei: Merckx era un carattere forte, Pogacar è un fenomeno ma non so se abbia il carattere del cannibale”.
Un giro che mancava nel Fortore da anni, come documentato da Marco Lobasso, autore del librio “il giro nel Fortore”: “E' stato molto divertente occuparsi del Giro che passa in questa bellissima valle. Abbiamo scoperto che il Giro negli anni '30 passò nel Fortore tre volte, portando qui campioni del calibro di Girardengo, Binda, Guerra o direttori della Gazzetta come Colombo, o personaggi del calibro di Felice Scandone. Ricordi che era doveroso scrivere perché è un appuntamento bellissimo il giro del Fortore. Il ciclismo resta una festa, basta vedere quel che sta succedendo qui a Foiano, a prescindere dal fatto che i fuoriclasse siano non italiani. E' bello che il Fortore possa essere ripreso per ore da tv di tutto il mondo”.
E il sindaco di Foiano Giuseppe Ruggiero: “Partiamo subito col botto con le manifestazioni che accompagneranno l'arrivo del Giro d'Italia: Bugno e Chiappucci hanno fatto sognare tutti noi, attaccati alla tv per tifare per loro. Presentiamo un libro che ricorda che 91 anni fa il Giro era già un patrimonio del Fortore. Il ciclismo è l'unico sport che incontra i cittadini, non bisogna pagare un biglietto per vederlo: arriva nel Fortore, dimostrando il peso e l'importanza che ha per tutta la nazione. Abbiamo bisogno di manifestazioni, ma qualche ente più importante deve accompagnarci in questo percorso”.
Visibilmente emozionato poi il presidente del Comitato Tappa, Paolo Serino: “Il protagonista per il lavoro preparatorio fatto è il sindaco di Foiano Peppe Ruggiero: senza il suo lavoro e la sua ferrea volontà non si sarebbe avuta questa opportunità. Io sono stato lieto di aiutarlo: è la quarta volta che mi occupo del giro e ne sono fiero. Cos'è il giro per il Sannio? Tutto: è una manifestazione mondiale che porta economia, interesse del pubblico e tutti gli annessi e connessi”. Non si sbilancia sul pronostico, ma anche Serino a microfoni spenti si sbilancia: “Certo che quel Pogacar...”