Sensibilizzazione e contrasto al bullismo e cyberbullismo al centro dlel'incontro tra gli studenti delle classi prime dell’I.I.S. “G. Alberti” di Benevento e la Polizia Postale.
Un momento formativo sul tema “Bullismo, cyberbullismo e pericoli del web”. Ha introdotto la dirigente scolastica Silvia Vinciguerra che nel sottolineare l’importanza della tematica, ha ringraziato e nel contempo presentato il Vice ispettore Francesco Visalli e l’assistente capo coordinatore Alberto Pizzarelli. I relatori, nelle due ore in cui si è svolto l’incontro, hanno affrontato tutti gli aspetti relativi alla tematica, coinvolgendo gli alunni con immagini, filmati e instaurando un dialogo in cui i ragazzi sono stati non spettatori passivi ma interlocutori attivi.
L'esperimento: spegnete i cellulari
Il Vice ispettore, prima di iniziare, ha invitato i giovani a spegnere il cellulare per tutta la durata del convegno e, di fronte alle esitazioni dei ragazzi, ha rivelato che si trattava di un esperimento sociale volto a dimostrare in pochi secondi l’eccessiva dipendenza dai dispositivi. Da questa riflessione è scaturita poi la disamina del ruolo che oggi hanno assunto nelle vite della gran parte degli individui internet e social media. Su questi ultimi si è incentrata la parte centrale del convegno che ne ha messo in luce i lati oscuri, sottolineando come le persone abbiano perso il controllo sui dispositivi, di cui sono diventati schiavi tanto da raggiungere condizioni di dipendenza psicologica e che in alcuni casi si trasformano in vere patologie.
Sexting e cyberbullismo
Si è poi parlato di argomenti di scottante attualità come lo stalking, la pedopornografia informatica, il sexting e il cyberbullismo, cioè di tutti quei comportamenti illegali che oggi sono inquadrati come reati, in cui è facile incorrere semplicemente con un atteggiamento superficiale L’invito delle forze dell’ordine ai giovani è dunque quello di essere delle sentinelle, per collaborare con la polizia postale e segnalare casi di abuso o di violenza informatica; tali comportamenti, infatti, iniziano in modo silente e subdolamente si insinuano nella vita delle persone fino a provocare conseguenze drammatiche sia per la vittima che per il reo. Una strada senza uscita dunque da cui però si può sfuggire solo con la consapevolezza che la rete non è la vita reale in cui spesso si possono arginare i danni derivanti da un comportamento scorretto. In rete certi meccanismi una volta innescati non si fermano più e le conseguenze si pagano anche dopo diversi anni.