Ospedale Sant'Agata de' Goti, protesta il Movimento civico: c'è da piangere

Sulla programmazione presentata in Regione "Non si tiene conto delle esigenze del territorio"

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Sant'Agata de Goti.  

Torna a chiedere l'attuazione dei servizi sanitari necessari al territorio il Movimento civico per l'Ospedale che lotta per la riattivazione dell'ospedale Sant'Alfonso Maria de' Liguori di Sant'Agata dei Goti.
Partendo dall'audizione dello scorso 13 ottobre in Consiglio Regionale inviata al Presidente della Commissione Sanità, il gruppo analizza un documento dettagliato delle opere programmate per il Rummo di Benevento e il Sant’Alfonso.
“Nella relazione – si legge nel documento -, si sottolinea l’impegno dell’attuale management a restituire all’utenza tutti i servizi che erano stati ridotti a causa dell’emergenza covid, a potenziare ed implementare l’offerta sanitaria e la sicurezza.
La principale criticità rilevata, per raggiungere questi obiettivi, è la carenza di medici, in particolare per anestesia e rianimazione e per la medicina d’urgenza. Per sopperire alla mancanza di personale, si è fatto ricorso all'istituto dell'autoconvenzionamento e alla stipula di convenzioni con altre Aziende. Sono state inoltre avviate procedure concorsuali”.


La programmazione

E nel dettaglio il Movimento guarda alla programmazione confrontando le decisioni per i due ospedali sanniti.

Per il Presidio Ospedaliero Rummo:

  • 12 posti letto di pneumologia sub-intensiva;
  • 6 posti letto di terapia sub-intensiva/intensiva dedicati al covid;
  • 10 posti letto di anestesia e rianimazione;
  • 10 posti letto di neurochirurgia;
  • 3 posti letto di reumatologia;
  • potenziamento dei reparti di chirurgia vascolare, gastroenterologia, ortopedia e traumatologia.
  • Per cardiologia è previsto l'adeguamento dei locali con la realizzazione di 8 posti letto e l'ammodernamento di 4 sale operatorie;
  • riapertura reparto di neurologia con ulteriori 10 posti letto;
  • nuovo polo di emergenza e nuovo reparto di PMA (procreazione medicalmente assistita);
  • secondo bunker per radioterapia con acceleratore lineare e Tac di centraggio;
  • realizzazione della struttura da dedicare alla medicina nucleare;
  • interventi di adeguamento antincendio e antisismico;
  • realizzazione del Pronto Soccorso covid dedicato, da realizzare in adiacenza al Pronto Soccorso già esistente;
  • acquisto di 3 ambulanze e di tutte le apparecchiature necessarie.

Per il Presidio Ospedaliero De’ Liguori:

  • implementazione delle attività di Riabilitazione con 26 posti letto e realizzazione della Lungodegenza con 24 posti letto, nel rispetto di quanto disposto dal DCA 41/2019.

E quindi l'amara chiosa del Movimento civico per l'Ospedale “Ci verrebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Una prima considerazione va fatta rispetto all’intenzione esplicitata di restituire all’utenza i servizi ante covid. Dovremmo quindi cominciare col riavere indietro le attrezzature e il personale sottratti al De’ Liguori e portati a Benevento nell’ultimo anno. Bisognerebbe poi riaprire il reparto di rianimazione, prima passato a rianimazione covid nel giugno 2021, senza essere mai utilizzato, e poi definitivamente chiuso. Per quanto riguarda il riferimento all’attuazione del Dca 41/2019, ci sa un po’ di presa in giro. E’ prevista l’attuazione del Decreto limitatamente ai reparti di Rianimazione e Lungodegenza. Degli altri reparti, indispensabili anche per il mantenimento di un PS pienamente funzionante, non se ne parla. Un documento che farebbe rizzare i capelli in testa a chiunque abbia a cuore il destino del Presidio Ospedaliero santagatese. Questa programmazione è completamente staccata dalle esigenze di un territorio la cui dignità viene calpestata e i cui cittadini vengono mortificati ancora una volta. Chiediamo un’azione sinergica non più procrastinabile a tutti i Sindaci del comprensorio e la valutazione immediata di un possibile ritorno alla gestione dell’ospedale da parte dell’Asl. C’è la necessità di un’insurrezione istituzionale, oltre che popolare”.