Riceviamo e volentieri pubblichiamo la replica di un gruppo di soci di Baselice che fa seguito al comunicato stampa inviato a questa redazione dalla Banca di Credito Cooperativo di San Marco dei Cavoti e del Sannio - Calvi dopo il nostro articolo sulla chiusura parziale della filiale di Baselice. Ecco il testo:
“I sottoscritti soci intendono, dapprima, ringraziare codesto quotidiano per il “ruolo sociale” da sempre svolto nella provincia di Benevento. In particolare, infatti, un numeroso gruppo di soci di Baselice aveva inviato una prima richiesta alla Banca di Credito Cooperativo di San Marco dei Cavoti e del Sannio - Calvi il 9 gennaio scorso senza ricevere una qualche risposta al riguardo. Invece, subito dopo la pubblicazione dell’articolo, la Banca ha trasmesso ad Ottopagine un comunicato in cui ha affermato che “la chiusura dello sportello” di Baselice “non rientra nei programmi della Banca”, a dimostrazione che il “movimento” e le centinaia di firme hanno prodotto un primo effetto e che il “bene comune” può essere realizzato: i baselicesi, tutti uniti, sono di esempio per l’intera provincia. Ma per noi soci, purtroppo, poco o nulla è cambiato nei confronti dell’istituto di credito. Anzi, il modo di “comunicare” solo attraverso la stampa sembra testimoniare il venir meno di quel rapporto fiduciario che dovrebbe costituire il principio basilare di una BCC. Che significa, poi, che “la chiusura … non rientra nei programmi”? Da e fino a quando? Bisognerà esaminare, probabilmente, vari atti societari. Finalmente nella nota-stampa della Banca si legge della disponibilità ad incontrare i soci. Auspichiamo la venuta a Baselice, se possibile, del Presidente e del Direttore, ma è indispensabile che sia presente l’intera popolazione che usufruisce dei servizi bancari. Troviamo giusto che tutti possano intervenire. Quale migliore occasione, per usare le parole citate nella dichiarazione ad Ottopagine della BCC, “per consentire alla Banca di gestire meglio e con maggiore efficacia le relazioni con la clientela”. Peccato che l’annuncio della BCC non abbia fatto alcun riferimento ai 3 giorni in cui la filiale resta chiusa e indicato i paesi dove dovrebbero recarsi i baselicesi la cui filiale, nel Fortore, era già la più lontana sia da San Marco dei Cavoti che da qualsiasi altro sportello. E’ stato precisato che ora abbiamo il bancomat “evoluto”. E perché nelle città si vedono le file per entrare negli istituti di credito? Forse lì non hanno, in proporzione, centinaia di bancomat “evoluti”? Ma soprattutto, c’è una novità. Il richiamo ad un soggetto terzo, il Gruppo ICCREA. Noi, nella nostra semplicità, sapevamo che la Banca era gestita in autonomia, mentre nel comunicato si parlava di “modello ridefinito con …” per avere “maggiori livelli di efficienza e di redditività aziendale”. Quale redditività? Per quale scopo sociale? La BCC di San Marco di San Marco dei Cavoti nell’ultimo biennio ha registrato un utile per 3 milioni di Euro. Di certo non c’è “redditività” per il socio (come è già avvenuto) che deve recarsi in banca il lunedì, percorrere quasi 40 km di curve per andare e tornare da San Marco dei Cavoti, rimettendoci 7/8 Euro di benzina e “ore di lavoro”. Siamo grati per aver avuto l’indicazione di un nuovo interlocutore, il Gruppo ICCREA. Avevamo già individuato la metodologia utilizzata in casi analoghi. Ma il Legislatore o gli organismi si rendono conto di ciò che sta succedendo nelle realtà locali? Noi ce lo chiediamo, quanto meno. Abbiamo letto e riletto l’art. 2 dello Statuto e la Carta dei Valori. Non ritroviamo il termine “redditività”. Se questo sarà il “nuovo mondo” del credito cooperativo, diciamo sin d’ora che forse a molti di noi non ci appartiene più e non avremo più l’orgoglio di essere soci cooperatori. Chi ha valutato nel Fortore o chi valuta altrove che certe decisioni possono generare gravi disuguaglianze sociali e morali? Siamo certi che per distanza chilometrica e numero di soci dal 1991 in poi, Baselice potrebbe diventare uno dei primi casi a livello nazionale che dimostri le “storture” della riforma del Credito Cooperativo e che solleverà la “questione del recesso” su cui la stampa nazionale aveva già acceso i riflettori in attesa dei primi esempi concreti da approfondire. A quanto è dato sapere, ci sono altre BCC che hanno competenza territoriale nella provincia di Benevento e non pare abbiano dato vita a “riduzioni” simili a quelle attuate dalla Banca con sede a San Marco dei Cavoti, eppure hanno sportelli in paesi più piccoli di Baselice ed utili di bilancio inferiori, per lo meno nell’ultimo esercizio. Anche per questo ci poniamo molte domande, in primo luogo non comprendendo tuttora i motivi di urgenza della decisione che ha interessato la filiale di Baselice. Nella speranza di un immediato ritorno al “modello” veramente ad esclusivo favore delle nostre comunità e di una reale interlocuzione sul territorio, siamo sicuri che a breve la questione assumerà una rilevanza ulteriore”.