Il violento nubifragio della scorsa settimana al centro delle riflessioni di Luca Coletta del comitato “Giù le mani dai Pini”. Episodio che spiega: "è andato casualmente di pari passo con l’allarme lanciato a proposito dei cambiamenti climatici dal Presidente del Consiglio, intervenuto con videomessaggio al Major Economies Forum on Energy and Climate: "Se continuiamo con le politiche attuali, raggiungeremo 3 gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo. Dobbiamo realizzare riduzioni immediate, rapide e significative delle emissioni.
Non possiamo semplicemente contare sugli altri: dobbiamo tutti fare la nostra parte".
Che, nel caso di una piccola città di provincia come Benevento, dovrebbe essere innanzitutto tener ben presente il ruolo nella sottrazione di CO2 dall’atmosfera svolto dal verde, con conseguente cura maniacale dello stesso.
Da noi invece, nelle lande estreme dell’impero, il caro sindaco, dopo un sopralluogo di guerra affiancato dal fido comandante della polizia municipale, ha pronunciato a reti unificate la seguente, accorata dichiarazione indirizzata alla “sua gente”: "Mi sforzo ancora una volta a dire che gli alberi, quelli più precari degli altri vanno abbattuti e al loro posto piantarne subito degli altri. I pini che abbiamo visto abbattuti in via Giustiniani e in via
Flora purtroppo hanno creato danni alle auto. C'erano persone che piangevano ma per fortuna nessuno è rimasto ferito. Purtroppo il clima è cambiato e fenomeni come quelli di questo pomeriggio sono sempre più frequenti. Per fortuna non c'era nessuno nelle auto travolte. Sono fragilissimi. Non voglio fare la guerra ai pini però purtroppo a via Giustiniani all’interno di una struttura privata, è crollato” ".
Insomma, la soluzione al problema climatico è semplice semplice: abbattere pini ovunque essi siano. Dritta preziosa che, a questo punto, sarebbe buona cosa condividere con l’ignaro presidente Draghi, magari tramite informale telefonata! Parlando seriamente, è evidente che il primo cittadino deve essere vittima di un’ossessione, che lo porta a vedere pini killer ovunque, anche dove non ci sono.
Difatti, quello abbattuto dal vento all’incrocio tra via Giustiniani e via Flora non era un pino, ma probabilmente un larice (privato), come quello (pubblico) di via Calandra, da cui è caduto il grosso ramo che ha danneggiato due autovetture. Strano che l’agrotecnico del Comune, che nel marzo del 2019 fu capace d’individuare sul Viale
Degli Atlantici nel tempo di mezza mattinata ben 12 pini pericolanti, si sia distratto riguardo gli alberi di via Calandra. E dire che, proprio a proposito di tali alberi, autorevoli esponenti del nostro Comitato hanno più
volte segnalato la necessità di costante monitoraggio. Ma sul Comune nessuno li ha ascoltati.
Ma forse il punto vero è questo e cioè che qui si vogliono occultare reiterate omissioni dell’amministrazione in termini di cura del verde pubblico con abbattimenti a tappeto, sulla scorta di eventi climatici disastrosi, tali anche da inclinare lampioni e ribaltare camioncini elettorali, persino di candidati del sindaco. Quindi, a meno di non volere trasformare questa città in un deserto d’asfalto, l’unica, vera messa in sicurezza presuppone una seria politica di tutela dell’ambiente e di manutenzione del verde, perché non basta piantare alberi, ma è necessario farlo nel modo corretto e soprattutto prendersene cura regolarmente.
Tra l’altro un minimo di buon senso avrebbe suggerito, prima di precipitare nella solita propaganda a buon mercato, di verificare lo stato delle piante cadute per capire le possibili (con)cause e le relative, eventuali responsabilità, in modo da ricavarne indicazioni per il futuro. Negli ultimi anni si è sprecato tempo prezioso all’inseguimento dei pini, per poi farsi dire che pochissimi andrebbero, prudenzialmente, sostituiti, ma non se n’è trovato un minimo per procedere al fondamentale censimento del verde - che faciliterebbe il monitoraggio degli esemplari più grandi - per redigere il Bilancio Arboreo e il Piano del Verde, né per fare opera di educazione e sensibilizzazione dei cittadini.
Così come, ancor prima, poco o nulla si è fatto per strutturare e far funzionare al meglio il competente servizio comunale, spesso sostituito frettolosamente dai Vigili del Fuoco, che dovrebbero occuparsi delle emergenze vere e non delle “potature”, vale dire della manutenzione ordinaria. L’auspicio è che ciò possa avvenire con la prossima, nuova Amministrazione".