Marcella De Vizia premiata col riconoscimento Donne e Covid 19

Anestesista, rianimatore e direttore della Casa di cura Gepos di Telese Terme

marcella de vizia premiata col riconoscimento donne e covid 19
Benevento.  

La dottoressa Marcella De Vizia, medico anestesista e rianimatore, direttore della Casa di Cura Gepos, di Telese Terme, è stata premiata da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, col riconoscimento “Donne e Covid-19”. Insieme a lei altre 205 operatrici sanitarie di tutta Italia che si sono particolarmente distinte per l’assistenza e la cura ai pazienti durante l’emergenza pandemica. A consegnare il premio, Mattia Maestri, il paziente 1 di Codogno, testimone e simbolo del prezioso lavoro di molte di loro, in occasione della presentazione del IV Congresso Nazionale della Fondazione, realizzata in collaborazione con Regione Lombardia.

Sono 206 le donne premiate ieri da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, a Palazzo Lombardia sede della Regione Lombardia, in occasione della presentazione del IV Congresso Nazionale della Fondazione, per l’impegno in prima linea nella gestione dell’epidemia di Sars-Cov2. “Un’opportunità per ringraziare tutte le donne che hanno avuto un ruolo chiave nella gestione di questa emergenza sanitaria distinguendosi per il loro essenziale contributo - dice Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda -. I lunghi mesi dell’emergenza sanitaria hanno visto il personale degli ospedali con i Bollini Rosa in prima linea nella gestione della pandemia, molte lavoratrici hanno dovuto isolarsi dagli affetti più cari.

"Sono state le mie collaboratrici a segnalarmi per la partecipazione al Premio. Mi hanno tenuta all'oscuro di tutto, salvo comunicarmi l'esito favorevole. E' stata una grande emozione, per me. Sono stati mesi duri. Siamo pronti ad affrontarne altri, sperando non ce ne sia bisogno. In quei momenti la concentrazione è massima. E' bello oggi abbandonarsi all'affetto dei tanti che hanno voluto testimoniarcelo e con calore. Dal nostro canto, continueremo a impegnarci per garantire a ogni ammalato la cura giusta e tempestiva, fatta sì di pratica terapeutica ma pure di vicinanza emotiva".

A consegnare il riconoscimento, Mattia Maestri, il paziente di Codogno che in prima persona testimonia l’impegno incessante e la dedizione riservata ai pazienti durante l’emergenza: “La prima cosa che mi viene in mente è semplice, forse scontata, ed è quella di dire ‘grazie’ e non basterebbero pagine e pagine per ringraziarvi tutti e nel modo giusto. Il mio è un messaggio di stima, di orgoglio verso tutti coloro che hanno lavorato e lavorano nel campo sanitario, che hanno combattuto e stanno ancora combattendo in prima linea contro il diffondersi del coronavirus. Sono stati chiamati a fare turni infiniti e strazianti e con determinazione e professionalità hanno dato il massimo, sono stati la colonna portante dell’intero Paese in una situazione di emergenza estrema. Non dimentichiamoci di loro ora che l’emergenza sembra passata, meritano il rispetto e il sostegno di tutti». 
«L'attestato di “Donne e Covid19” ha un valore iconico per il presente perché esprime la riconoscenza alle donne che, ancora una volta, hanno dimostrato una capacità di servizio che integra la loro professionalità con l'espressione dei valori di altruismo. Per il futuro attesta una garanzia per il Sistema Sanitario nazionale», afferma Giorgio Fiorentini, Docente Senior Area pubblica Amministrazione Sanità e Non profit, Uni Bocconi, Presidente Associazione Sottovoce.

Le premiate hanno ricevuto anche le immagini fotografiche delle opere dei tre writers che hanno aderito all’iniziativa: Austin Fowler (https://austinzart.com/), Laika (https://laika1954.com/) e Cheone (Cosimo Caiffa) tramite l’associazione UNISONO APS, Spazio Baluardo di Milano. Dall'Italia agli Stati Uniti, alla Cina gli artisti hanno lanciato nuovi messaggi celebrando il lavoro del personale sanitario e invitando gli abitanti delle città a non uscire di casa dipingendo mascherine e divieti.

Nel corso della cerimonia è stato proiettato “Red Zone – Vita da isolati”, documentario realizzato da Marco Belloni, videomaker di Codogno, che ha vinto l’ultima edizione del Varese International Film Festival.