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E' a Palazzo Mosti il presidente del Benevento Calcio, Oreste Vigorito, dove a breve in consiglio comunale partirà l'iter per conferirgli la cittadinanza onoraria.
Un'onorificenza che in verità da tempo avrebbe dovuto essere tributata al massimo dirigente del Benevento Calcio, e che però arriva all'indomani della seconda storica promozione del club giallorosso nella massima serie.
Presenti anche i vertici della società giallorossa, il direttore sportivo Pasquale Foggia, l'allenatore Pippo Inzaghi.
INTERVIENE IL SINDACO MASTELLA: "Benvenuto al presidente Vigorito, a chi lo accompagna, al consiglio comunale.
Parliamo di una storia sportiva: assolvo a richieste pervenute da più parti.
Parliamo di un'impresa eccezionale: Vigorito è un imprenditore serio, intervenuto in realtà imprenditoriali difficili. Oggi è solo la conclusione di un itinerario per cui oggi siamo qui. Interverrò di nuovo dopo l'ufficialità.
Croce interveniva col voi, ritenendo che i signori fossero quelli parte integrante della comunità. Oggi proponiamo la cittadinanza ad un signore, ad un galantuomo che si chiama Oreste Vigorito".
IL CAPOGRUPPO DEL PD FRANCESCO DE PIERRO: Siamo onorati di poter assegnare la cittadinanza onoraria a Vigorito: ha dato lustro a una città che ha sofferto calcisticamente. Vigorito è un cittadino di Benevento a tutti gli effetti. Il campionato il Benevento l'ha asfaltato: siamo onorati di assegnarle questa cittadinanza onoraria"
IL CONSIGLIERE DELEGATO ALLO SPORT ENZO LAURO: "Siamo testimoni di una giornata storica per Benevento: Vigorito è un uomo a cui il Comune, la città intera, devono tantissimo. Parliamo di sforzi enormi, con un impegno assiduo per la città, non solo dal punto di vista sportivo. Il Benevento è in A, campioni indossano la maglia giallorossa: sono cose tutt'altro che scontate. Ci sono opere come l'antistadio o i lavori allo stadio che sono stati effettuati in tempi eccezionali, con un impegno straordinario. C'è un vivaio d'eccellenza, che era un pallino di Ciro: Onore anche a lui.
Oggi diamo un atto di stima a un uomo meritevole dal punto di vista sportivo e umano".
IL CONSIGLIERE RAFFAELE DEL VECCHIO: "Riconosciuto impegno della famiglia Vigorito già con intitolazione dello stadio a Ciro. Oggi un ulteriore triburo, con la cittadinanza onoraria: un titolo che non avviene solo per merito sportivo, Il calcio distrae da altri problemi, c'è tanto oltre però; in un momento di fortissima difficioltà Vigorito ha unito la comunità. Vigorito avrebbe potuto scegliere qualsiasi altra realtà, magari più blasonata, e questo è un merito enorme. Grazie per aver scelto noi".
IL CONSIGLIERE ITALO DI DIO: "Vigorito è uno di noi da 15 anni: non solo dal punto di vista sportivo, ma anche umano ed economico. Ricordo che dopo una partita di calcio persa l'invito a non ammainare le bandiere: fu un grande messaggio di appartenenza.
IL CONSIGLIO VOTA ALL'UNANIMITA': VIGORITO E' CITTADINO ONORARIO DI BENEVENTO
Consegnata a Vigorito la pergamena con la delibera che ha conferito l'onorificenza.
Premiati anche Inzaghi e Foggia con una targa per la stagione sportiva appena trascorsa
TORNA A PARLARE IL SINDACO MASTELLA: "Grandi emozioni, riscorrono tutti i fotogrammi dell'avventura di Vigorito e della sua famiglia in città, compresi i momenti brutti. Oggi non esprimo solo la mia opinione, oggi parlo a nome della città. Oggi daremo le chiavi della città a Vigorito, oltre alla cittadinanza. Parlo in nome di un popolo che ha gioito, sofferto, che ha superato le colonne d'ercole di una forma di difficoltà che si è palesata. Questa non è solo una vicenda sportiva, ma anche umana, con tante tappe. Il calcio non è solo una medicina per blandire le difficoltà, come un oppiaceo: il calcio è anche solidarietà. Il calcio è stare insieme, far comunità: che unisce giovani, anziani, Credo che il calcio debba essere questo. Vigorito ha fatto sognare Benevento e vorremmo che questo sogno continui. Vigorito è un uomo che pensa e che è riuscito a fare. E' un uomo molto tosto, anche dal punto di vista caratteriale. E' la prima volta che concedo una cittadinanza onoraria nonostante la mia longevità politica ed è un'emozione. Il fatto che il sud salga alla ribalta rispetto al nord mi compiace. Ricordo anche mio nipote, Carmelo Imbriani, nella sua semplicità, ha giocato nella sua terra, il calcio è anche questo".
ECCO L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE VIGORITO: "Ho ascoltato tantissime belle parole, ed è difficile intervenire. Voglio Ricordare il libro che scrisse mio fratello per me "Tra Nuvole e vento" e lil Vangelo quando parla della semina del grano. Alcuni chicchi di grano finiranno sulle pietre, altre in pasto agli uccelli, solo parte germoglierà: eppure è sufficiente. Quando abbiamo presentato la squadra l'abbiamo fatto sotto l'insegna della parola "insieme": è la parola che unisce la famiglia e la città da 15 anni. Questa cittadinanza è per tutta la mia famiglia: abbiamo avuto affetto sincero, che si è manifestato coi momenti difficili della mia vita, dalla dipartita dei miei genitori, alla morte di mio fratello, agli interventi all'ospedale locale. Una volta un tifoso che non conosco mi ha consegnato una madonna di Lourdes, pochi giorni fa ho trovato sul tergicristallo dell'auto una strega d'argento, senza messaggio, senza firma: è un gesto che trovo straordinario. In una metropoli non sarebbe accaduto. Benevento è una città che sa quando è il momento di intervenire. Avevo il dovere di restituire il molto che mi è stato dato dalla vita: quello che sto restituendo lo do con grande amore. Questo nessuno può negarlo. Magari domani ricorderanno più qualche sconfitta, lo faccio anche io ricordando la sconfitta di Pescara a Inzaghi.
Oggi giochiamo in uno stadio vuoto,ma i tifosi li sento lo stesso. Come sento chi è presente tra "nuvole e vento".
Inzaghi mi ha chiesto 10 terzini e quattro portieri: proverò a cambiare le regole, ma la parola da tenere in mente è sempre quella "Insieme".
Mi disse una mamma: "Ci ha insegnato che anche qui si può vincere", ed è vero, anche a Benevento si può avere successo. In tutto il mondo devono sapere che le bandiere del Benevento non saranno mai ammainate: usciremo sempre a testa alta.
Grazie per quanto mi avete dato, grazie per quello che mi darete: e stateci vicino, e state vicino a me, perché gli uomini duri sono quelli che hanno più bisogno di avvertire vicinanza".