L'Arcivescovo scrive una preghiera alla Madonna delle Grazie

Monsignore Accrocca affida alla Patrona del Sannio i cittadini in un momento così difficile

l arcivescovo scrive una preghiera alla madonna delle grazie
Benevento.  

Preghiera

Maria santissima delle Grazie,
Madre di Dio e Madre nostra,
Donna della Parola,
sostieni la Chiesa Beneventana
in questi giorni difficili.
Aiutaci a fare delle nostre case
Chiese domestiche,
convocate per la tua lode
nell'ascolto della tua Parola
e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi.
Noi ci affidiamo a te,
che sempre ci hai difeso nei pericoli:
intercedi per noi, per la nostra salvezza
e perchè non vengano meno
i legami di solidarietà,
affinchè possiamo vincere insieme
questa difficile battaglia
e insieme lodare
la Trinità Santissima. Amen

+ Felice, Vescovo
 

Questa la preghiera scritta dall'arcivescovo di Benevento Felice Accrocca che ha sentito la necessità di dar voce ai sentimenti filiali dei fedeli sanniti, da sempre abituati a rivolgersi a Maria, Madre di Gesù, venerata con il titolo di Madonna delle Grazie. Lo ha fatto componendo una preghiera che tutti possono recitare, meglio se in famiglia, e che i sacerdoti potranno leggere a conclusione delle Sante Messe trasmesse in continuazione anche via Facebook. Inoltre l'arcivescovo Accrocca ha poi lanciato un messaggio ai fedeli:

Carissimi, viviamo giorni difficili; voi sapete che, recependo norme emanate dall’ autorità civile, la Chiesa che è in Italia ha sospeso temporaneamente le pubbliche celebrazioni. Per analogia, tale situazione richiama quella vissuta dagli ebrei nella deportazione in Babilonia: anch’ essi si trovarono privi del tempio, non potendo offrire i loro sacrifici. “Ora non abbiamo più – questo il loro lamento – né principe né profeta né capo né olocausto né sacrificio né oblazione né incenso né luogo per presentarti le primizie e trovare misericordia” (Dn 3,38). Restava la Scrittura: si sviluppò allora l’istituzione della sinagoga, dove il popolo, nell ’ascolto della Parola di Dio, traeva il nutrimento di vita. È quanto siamo chiamati a fare anche noi in questo tempo.
Non dobbiamo però dimenticare la festa, per non cedere allo scoraggiamento e perché non tutti i giorni sono uguali. Anche se non possiamo riunirci in celebrazione, possiamo però dare un segno pubblico per ricordare a tutti che il giorno del Signore è signore dei giorni. Invito perciò i sacerdoti a suonare simultaneamente le campane, ogni domenica e nelle solennità di San Giuseppe (19 marzo) e dell’Annunciazione del Signore (25 marzo), alle  ore 10, per un tempo di cinque minuti: in quel momento, le famiglie potranno riunirsi in preghiera nelle proprie case, per caratterizzare la festa in modo cristiano. Questo tempo, inoltre, ci chiama a testimoniare in modo ancor più intenso la carità verso i fratelli.
Vi ringrazio di cuore e di cuore vi benedico!