Questa mattina presso la chiesa di Santa Generosa di Ponte, per ricordare il 49° anniversario della morte della Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria” dell’Appuntato Vittorio Umberto Vaccarella, si è tenuta la messa in suo suffragio concelebrata dal Vicario Generale della Diocesi di Cerreto Sannita, monsignore Antonio Di Meo e monsignore Alfonso Calfano. Il carabiniere fu ucciso il 19 ottobre 1979, all’età di 40 anni a Gavi Ligure, in provincia di Alessandria.
Presenti alla cerimonia religiosa la vedova Caterina Procaccini, i suoi familiari e autorità, tra gli altri: il sindaco del comune di Ponte, Marcangelo Fusco; Olimpia Cerrata, Vice Capo di Gabinetto della Prefettura di Benevento; il comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento, Mario Intelisano; il comandante Provinciale dei Carabinieri, Germano Passafiume; il commissario Umberto De Felice della Polizia di Stato; il comandante della Polizia Penitenziaria dell’istituto carcerario di Benevento, Linda De Maio; il presidente dell’Associazione “Libera” per Benevento, Michele Martino. Presenti alla cerimonia di suffragio alcune delegazioni dell’Associazione Nazionale in congedo della provincia, con il coordinatore provinciale, Gen. di Brigata Antonio Perrone ed il presidente della sezione di questo capoluogo, Elio Adamo.
Alla manifestazione hanno aderito anche alcuni studenti della Media dell’Istituto Comprensivo Statale di Ponte, con la dirigente Marlene Viscariello.
Di seguito la motivazione della concessione della Medaglia d’Oro:
“Portatosi coraggiosamente con l’unico commilitone disponibile, in una località, in cui era stata segnalata la presenza di alcuni pericolosi malviventi e sorpresone uno, lo affrontava animosamente, riuscendo ad immobilizzarlo. Mentre era intento a tradurre in caserma il malfattore, fatto segno a colpi d’arma da fuoco da parte di altri due banditi, sbucati improvvisamente da un vicino vigneto, non esitava, con sereno sprezzo del pericolo, a far fronte all’improvvisa, gravissima minaccia, ma veniva colpito a morte, sacrificando la giovane vita ai più alti ideali di dedizione al dovere e di ardimento”.