Domani alle 16.30 presso la sala consiliare del Comune di Benevento ci sarà un dibattito pubblico organizzato da una serie di associazioni e comitati di quartiere per discutere dell'Antica via Appia e del suo Riconoscimento Unesco - Prospettive sui beni culturali e realtà locale.
Si farà il punto della situazione sulla candidatura avviata nell’estate del 2015 quando il giornalista e scrittore Paolo Rumiz accompagnato da Riccardo Carnovalini, Alessandro Scillitani ed Irene Zambon, per conto del quotidiano Repubblica, iniziò il percorso a piedi da Roma a Brindisi, sulle orme del poeta latino Orazio Flacco effettuato oltre due mila anni prima e mai più replicato da nessun altro.
“Una iniziativa – spiegano gli organizzatori dell'incontro pubblico di domani pomeriggio - fatta da un grande professionista della comunicazione che non poteva passare inosservata né dall’opinione pubblica né dal Ministero ai Beni Culturali; da lì la candidatura a bene UNESCO e l’ottenimento dei finanziamenti per una campagna di scavi.
Con soddisfazione abbiamo appreso che capofila dei Comuni interessati al riconoscimento UNESCO è Benevento che si è dotato di un apposito ufficio presso l’Assessorato alla Cultura e che sta già lavorando proficuamente con gli altri soggetti delle altre regioni ad un rete per un sistema museale della via Appia.
Benevento con i suoi monumenti ed in primis il suo arco, uno dei meglio conservati al mondo, sulle cui facciate sono raccontate le imprese dell’imperatore Traiano, il suo Teatro Romano, ma anche tutti gli altri monumenti romani che attendono di potere salire alla ribalta; questa potrebbe essere l’occasione buona anche per loro.
Il quartiere artigianale di Cellarulo, il Criptoportico dei Santi Quaranta, l’Anfiteatro di Benevento, il Ponte Leproso, tutti collocati nell’area di ingresso dell’Appia in città , potrebbero finalmente rientrare in gioco e fare da complemento alla regina delle vie. Tante altre preesistenze, in città, come Santa Clementina, Cellarulo ancora sotterrate potrebbero anche loro conquistare un interesse diverso da quello attuale.
Ma rimangono ancora tanti altri nodi irrisolti:
La natura di ecosistema ambientale naturale e paesaggistico, oltreché archeologica, che si trova alla confluenza del Fiume Sabato con il Calore, in cui qualsiasi intervento potrebbe risultare problematico, ancor più se si tratta di un depuratore dei reflui urbani.
La conferma di tale natura dal PTCP e dal PUC che assegnano un corridoio ecologico primario ampio 300 metri per ogni sponda del fiume che dovrà diventare parco fluviale;
La conferma nel PUC che tutta l’area di S. Clementina, Serretelle, Pantano come zona E1 zona ad agricoltura protetta che dovrà diventare Parco Agricolo.
La conferma nel PTR e negli altri suddetti Piani che il Corridoio Ecologico del Calore è uno dei 5 strategici che taglia trasversalmente tutta la Regione diventando più a valle Sito di Importanza Comunitaria (SIC)".