Una petizione, sostenuta dal “Comitato pro ospedale” con una proposta tanto semplice quanto chiara: riavere il più presto possibile la riapertura del pronto soccorso. Che presso l'ospedale Sant'Alfonso Maria de' Liguori a Sant'Agata de' Goti è, di fatto, chiuso. Da 14 giorni la struttura non è più nella rete del 118. Il che significa che se c'è una emergenza nei pressi di quell'ospedale le ambulanze del 118 o non lo prendono in considerazione o lo usano al massimo per la stabilizzazione del paziente per poi provvedere ad un suo accompagnamento presso una struttura specializzata.
Lucrezia D'Abruzzo, avvocato e portavoce del comitato, al più presto convocherà una riunione operativa del direttivo per decidere in quale forma e dove consegnare le migliaia di firme raccolte. “Online eravamo già a quota 5000, ma vogliamo che l'iniziativa abbia anche un valore legale e quindi stiamo trasportando tutte le adesioni su carta proprio perché poi possano testimoniare una precisa volontà da parte di tutti i cittadini. Noi chiediamo che il pronto soccorso, così com'era, torni nella rete del 118 e si smetta di considerarlo Punto di prima accoglienza”.
La terminologia burocratica, sulla quale molti in queste settimane hanno spudoratamente mentito sapendo di farlo, è lo sgambetto legale che ha reso possibile l'operazione Sant'Agata. Punto di prima accoglienza suona come rassicurante per un utente comune, ma per un operatore che risponde alle chiamate di emergenza stando al centralino del 118 fa una differenza abissale con pronto soccorso: al Sant'Alfonso arriveranno sempre meno urgenze, fino a giustificare la contrazione nei turni dei medici, che, la notte ad esempio, staranno in reparto e non in servizio attivo presso i locali del pronto soccorso.
Una differenza sulla quale ha giocato anche il governatore-commissario Enzo De Luca, che al termine del recente vertice sull'assetto futuro azienda ospedaliera San Pio, ha parlato di pronto soccorso aperto 24 ore.
“Noi prendiamo atto dell'apertura del governatore De Luca e siamo contenti che abbia preso precisi impegni”, commenta l'avvocato Lucrezia D'Abruzzo, “ma aspettiamo che seguano atti ufficiali”.
Alla possibilità di consegnare a De Luca le firme raccolte domenica prossima, quando il governatore sarà ospite della Festa dell'Unità a Telese Terme, il Comitato crede poco: “Non vogliamo che la nostra iniziativa assuma connotazioni politiche. Una Festa dell'Unità”, chiosa l'avvocato D'Abruzzo, “non appare il luogo più appropriato”.