Da Telese a Pechino in bici per ricordare i genitori scomparsi

L'impresa di Salvatore Riggi, 54 anni, di Telese

Telese Terme.  

Voleva fare qualcosa di speciale per la mamma e il papà, amatissimi e scomparsi di recente, il 4 aprile e il 9 ottobre. E così Salvatore Riggi, 54 anni, nato a Genova da genitori siciliani provenienti dalla provincia di Caltanissetta, ma sannita d'adozione dato che vive a Telese da vent'anni, ha deciso di prendere quelle due date e di renderle inizio e fini di un'impresa.
E' partito da Telese in bici, infatti, lo scorso 4 aprile Salvatore, e attualmente è in viaggio, ogni giorno 100 chilometri, per arrivare a Pechino, capitale della Cina, il prossimo 9 ottobre.
Cento chilometri al giorno, sì, ma tra difficoltà mica da ridere, dato che nel viaggio affronta pure salite di 1500 chilometri, con tutto l'equipaggiamento a rendere maggiore l'impegno.
Salvatore ha portato con sé, infatti, vari ricambi d’abito, gps e cellulari con annessi caricatori per le batterie azionato da una specifica dinamo posizionata nel mozzo della ruota anteriore, tenda da campeggio, fornellino da campeggio multi fuel, medicinali di primo soccorso e acqua potabile per un peso massimo di 30 Kg.e con un badget economico molto limitato.
E così, da Aprile, ha scalato il Matese, superato l'Italia, passando per la Slovenia, l'Ungheria, l'Ucraina, e poi ha attraversato gli Urali, arrivando in Russia. Attraverserà la Siberia settentrionale si recherà ad Ulan-Udè, capitale della Buriazia nonché ultimo stato della Repubblica federale Russa prima di addentrarsi nella Mongolia, e da dove presso le locali ambasciate farà richiesta dei visti per accedere sia in Mongolia dove ad attenderlo nella capitale Ulan Bator ci sarà in nostro Console che in Cina. urante il viaggio pernotta o da amici che abitano lungo la strada che percorre (questo solo fino ai confini italiani) o presso degli hotel molto economici o delle famiglie conosciute grazie alla registrazione a dei siti internet come Warm Shower o all’ Associazione Mondiale veloputeshestvennikov che ospitano gratuitamente cicloturisti basandosi solo sulla reciproca fiducia. Dove non ha questi appoggi pernotta in una tenda da campeggio

Le difficoltà che ha incontrato lungo il viaggio sono state molte, soprattutto la lingua in quanto conoscendo solo l’ italiano, l’ inglese e poco il russo ha problemi a farsi capire dalle persone che incontra.

Altra difficoltà soprattutto sul suolo russo è la viabilità perché le strade sono molto malandate a causa dell’incuria e del molto traffico anche se molto disciplinato e rispettoso anche e soprattutto verso i ciclisti, anche se gli incidenti stradale e soprattutto in bici sono la seconda causa di maggior morte in Russia.

La cordialità che sta trovando nella popolazione russa non l’ha trovata in nessun’altra parte finora se non un po’ in Ucraina in quanto uscito dai confini italiani in Slovenia ed Ungheria è stato accolto solo dagli Ambasciatori Italiani in loco.

Da premettere che al momento di partire Salvatore ha lasciato a Telese la propria abitazione custodita dalla compagna, dal figlio e dal fido cane Lucky, il lavoro in quanto titolare di un’ azienda di distribuzione volantinaggi attualmente gestita da fedeli collaboratori e soprattutto parenti ed amici ansiosi e contenti di poterlo riabbracciare al ritorno in patria

Crivel