Sulla tomba di Nunziante Scibelli, prima vittima innocente della faida tra i clan del Vallo Lauro, da ieri c'è la maglia della sua squadra del cuore, l'Avellino. A consegnarla personalmente ai suoi fratelli, partecipando anche alla cerimonia di benedizione ed apposizione, è stato il direttore sportivo dell'Us Avellino 1912 Enzo De Vito, che è giunto nin Bassa Irpinia per testimoniare anche l'impegno della società calcistica a sostegno della memoria e della legalità.
Dopo la benedizione di padre Giacinto, sacerdote di Taurano, la maglietta è stata apposta sulla tomba del giovane. Non è mancata la commozione dei suoi familiari che hanno voluto testimoniare la loro gratitudine «per l'impegno mantenuto da parte del direttore sportivo dell'Avellino Enzo De Vito ed in particolare per l'organizzazione della manifestazione, che è stata fortemente voluta dall'amico Giuseppe Rubinaccio». Nunziante era un grande tifoso dell'Avellino Calcio, la sua squadra del cuore. Quel cuore fermato troppo presto dalla ferocia della criminalità organizzata. Un regalo che lassù dal cielo sicuramente sarà stato gradito. «Una risposta civile e composta a chi le lapidi le devasta», ha commentato Rubinaccio riferendosi all'atto vandalico delle scorse settimane a Quadrelle, dove venne trafugata da un parco pubblico una targa in memoria di Nunziante.
Redazione Sport