Un'ulteriore prova altalenante: all'Avellino basta la prima gestione negativa di un disimpegno con Simone Ghidotti per ritrovarsi sotto al 34' e vivere un'altra gara in salita. Se all'errore nel primo tempo si aggiunge poi l'occasione di firmare in avvio di ripresa il pari con il rigore sbagliato da Lorenzo Sgarbi ecco che la sfida del "Monterisi" contro l'Audace Cerignola si trasforma in un ostacolo ancora più complicato per i lupi, da secondo 1-1 di fila in campionato.
Possibile -11 dalla vetta e il secondo posto è lontano 4 punti
Solo 6 punti sui 12 a disposizione negli ultimi quattro match e la necessità di riparametrare l'obiettivo è sempre più d'attualità in casa Avellino. In caso di vittoria della Juve Stabia nel derby sulla Casertana la vetta sarà lontana 11 punti a 9 gare dal termine e anche con 8 o 9 punti di ritardo la rimonta, tanto sperata lungo la stagione dalla piazza biancoverde, appare ai limiti dell'impossibile anche perché l'undici di Michele Pazienza, anche quello convincente dei primi mesi di gestione del tecnico di San Severo, non ha mai centrato una lunga serie di vittorie tra casa e trasferta, mentre il Benevento di Gaetano Auteri si è costruito passo dopo passo il ruolo di unico vero competitor delle vespe nella corsa a promozione diretta, in particolar modo dopo la vittoria firmata in rimonta a Picerno.
Più dubbi che certezze in uscita dal mercato invernale
Le operazioni di mercato nella sessione invernale hanno garantito più rebus che certezze al gruppo irpino. Sull'evoluzione del modulo e sui motivi dei tanti cambiamenti operati, nel post-gara di ieri, Pazienza si è espresso così: "Abbiamo iniziato la stagione lavorando su un sistema di gioco che prevedeva le due punte. Gli avversari prendono le contromisure e ti vengono a togliere quelle situazioni che per buona parte della stagione ci davano dei vantaggi. - ha spiegato il tecnico di San Severo - Stiamo provando a determinare situazioni diverse, ma dobbiamo migliorare nella velocità di esecuzione. L'obiettivo degli attaccanti esterni non è quello di arrivare sul fondo, nel caso specifico tocca agli esterni in sovrapposizione. Dagli attaccanti esterni mi aspetto che rientrino e che possano andare a concludere: è la loro caratteristica. Qualche volta ci siamo riusciti, in particolar modo nella ripresa. Il rigore, infatti, arriva dalla catena di sinistra con Liotti a servire Sgarbi, ma non avendo trovato vera continuità nella sfida siamo passati al modulo con due punte con cui abbiamo trovato il gol. Ma la rete del pari poteva arrivare molto prima con il rigore. Le due punte ci hanno garantito il vantaggio. Nel finale siamo tornati al vecchio sistema di gioco (3-5-2, ndr) perchè c'era bisogno di nuove energie. Il 3-5-2 non è arrivato proprio subito dopo il pareggio, ma è arrivato dopo un po' di minuti, quando la squadra insisteva, ma quella ferocia si stava abbassando. Avevamo speso tanto e dovevo aiutare la squadra mettendo energie fresche. Non era una richiesta di abbassarsi. L'occasione di Marconi è arrivata con il 3-5-2 sulla catena di destra".
Gori sacrificato nell'equilibrio e nella ricerca di energia e solidità
Resta, però, nell'ambiente irpino la perplessità sulla scelta di sostituire Gabriele Gori, a segno per il pari al minuto 77, quindi con fiducia ritrovata, ma poi uscito al minuto 87 per l'ingresso di Jacopo Dall'Oglio. La decisione di non dare continuità all'autore del gol per l'assalto finale preferendo il passaggio al 3-5-2 con Michele Marconi e Raffaele Russo in attacco si lega alla stanchezza accumulata nel tentativo di rimonta e probabilmente a quanto accaduto nel finale a Teramo con il Monterosi e a Potenza con i gol subiti, ma non va intepretrato come un input difensivo, come spiegato da Pazienza nel post-gara. Ora c'è un turno infrasettimanale pesantissimo: mercoledì (ore 18.30) sarà sfida casalinga contro il Catania in un match sempre atteso dalla tifoseria irpina. "La presenza del presidente, ma come i tanti tifosi che ci hanno seguito qui... tutto questo ci dà ulteriori motivi di responsabilità e ci piace. Viviamo per questo e lo vogliamo. L'entusiamo sta scemando, sta diminuendo, ma per riaccenderlo c'è bisogno di risultati diversi. Lotteremo già da mercoledì per rimetterci in linea con quelli che sono i risultati da piazza, proprietà e noi stessi. Il rammarico c'è anche per noi perché vogliamo rispondere alla stima che ci è stata data".