La seconda sconfitta in casa, la prima con Michele Pazienza in panchina, il quarto ko in campionato, il secondo con il tecnico di San Severo: l'Avellino chiude il quattordicesimo turno al secondo posto come l'aveva aperto, ma con i rimpianti del match casalingo non sfruttato. La spinta degli ottomila spettatori al "Partenio-Lombardi" non basta per firmare altri tre punti nel giorno in cui il Benevento esce sconfitto dal “Veneziani” di Monopoli con il finale di 3-0 e in cui per la Juve Stabia c'è il secondo pari di fila a reti bianche tra le mura amiche (al “Menti” 0-0 con il Sorrento).
Juve Stabia capolista, +3 su Picerno, Avellino e Benevento
Di fatto, sorride solo il Picerno: i lucani agganciano Avellino e Benevento a quota 26 con un trio ora alle spalle della capolista Juve Stabia. Anche per le vespe c'è l'amaro in bocca, da mancato allungo con un solo punto conquistato nel giorno degli stop di irpini e sanniti. La quattordicesima giornata ha confermato un dato: è tutto aperto a tutti i livelli e su ogni campo, in casa e in trasferta, sarà lotta per gli obiettivi che si stanno determinando con il passare delle settimane.
Lupi costretti alla rimonta in casa
L'Avellino si è ritrovato nuovamente sotto al "Partenio-Lombardi". Se dopo la trasferta di Messina il cammino esterno in campionato è stato da 3 vittorie in 3 gare con i 9 punti conquistati in virtù di 8 gol realizzati e nessuno subito, al “Partenio-Lombardi” il Monterosi Tuscia ha realizzato prima la rete del match per poi essere ribaltato nella ripresa, la Virtus Francavilla ha siglato l'1-0 con i lupi costretti al pari, il Giugliano è andato a bersaglio per l'ulteriore vantaggio ospite e con l'Audace Cerignola il gol vittoria dell'Avellino è arrivato solo nei secondi conclusivi dopo un secondo tempo in superiorità numerica.
Blackout al secondo gol del Giugliano
Il gol di Flavio Ciuferri al 23' ha rovinato i piani di Pazienza e determinato frenesia all'Avellino, abile a centrare il pari nel finale del primo tempo e che aveva sprecato ottime occasioni prima subire gol. E quello che poteva essere il passaggio chiave nella gara, con un possibile contraccolpo per i tigrotti, ripresi da Lorenzo Sgarbi a pochi secondi dall'intervallo, si è trasformato in un boomerang. Nel match sono mancate le risorse per andare oltre l'estro del bolzanino, dall'alta qualità nella prima frazione, ma arrivato con poca energia nella seconda parte della sfida. L'errore nella difesa della sfera da parte di Gabriele Gori ha aperto alla velocità, al tiro di Carmine Giorgione e al 2-1 di Enrico Oviszach in tap-in al 73': un blackout certificato tre minuti dopo con le linee di centrocampo e difesa superate troppo comodamente da Giorgione.
La prospettiva del rientro dei difensori puri
Il Giugliano, di continuità nella gestione tecnica di Valerio Bertotto, ha confermato la crescita e le qualità mostrate nel percorso di ripartenza con l'allenatore piemontese e ha sfruttato a dovere gli errori di un Avellino parso lento nelle letture e ora pronto a un riequilibrio verso quello che si è trasformato in uno scontro diretto, la sfida con il Picerno, in programma al "Curcio" domenica prossima (ore 18.30). Pazienza è stato decisivo nel rendere l'emergenza in opportunità, ma si sta aprendo la strada del recupero dei difensori puri, Michele Rigione, Simone Benedetti e Thiago Cionek, del capitano, Fabio Tito con il rientro in mediana per Marco Armellino e sulla fascia destra per Tommaso Cancellotti.
Sgarbi subito a tutta fascia: in difficoltà nella ripresa
La scelta di puntare subito su Sgarbi quinto a destra ha pagato nel primo tempo, ma non ha regalato la mossa utile per la ripresa, giocata d'anticipo e che ha negato il potenziale cambio di passo successivo. Inoltre, Jacopo Dall'Oglio e Sonny D'Angelo non hanno impattato a dovere nel cambio di Luca Palmiero e Ignacio Lores Varela: piccoli dettagli che hanno fatto la differenza per una sconfitta su cui ragionare per ripartire come già l'Avellino di Pazienza ha saputo fare in modo brillante.