Avellino, Rastelli si ri-presenta: "Affamato come dieci anni fa"

Il neotecnico irpino: "Cammino tortuoso, ma uniti raggiungeremo la meta"

avellino rastelli si ri presenta affamato come dieci anni fa
Avellino.  

"Il pallone nei contrasti deve continuare a scoppiare". Ritorna così, dopo sette anni, Massimo Rastelli alla guida dell'Avellino Calcio. Il neotecnico, arrivato già la scorsa settimana nel capoluogo irpino, si è presentato oggi in conferenza stampa, affiancato nei primi minuti dal presidente Angelo D'Agostino.

A fare il punto della situazione è proprio il patron della società: “Questo è un momento di svolta importante. Siamo qui a prenderci la responsabilità per ciò che è accaduto finora, ma siamo qui per riscrivere una nuova pagina. Inoltre, vorrei esprimere il mio dispiacere riguardo il fraintendimento delle mie parole nelle precedenti conferenze stampa. Non ho avuto minimamente intenzione di voler prendere in giro nessuno. Siamo qui per dimostrare che la nostra idea è sempre la stessa e c'è bisogno di essere tutti uniti”.

In seguito, parola al neotecnico: “É un piacere tornare dove si è stati bene, laddove sono state scritte pagine di storia importanti. Se sono venuto qui ad Avellino è perchè credo ci siano tutte le condizioni per poter far bene. La chiamata di Enzo De Vito, ovviamente, ha smosso un po' le acque e, in seguito, parlando con il presidente D'Agostino, si è completamente acceso il fuoco. L'importante è che tra me e la società ci sia la stessa visione, sapere dove ci dovrà portare questo percorso e sarà importante essere uniti per raggiungere la meta. Sappiamo che sarà un cammino tortuoso e pieno di insidie, ma da parte mia c'è tantissima motivazione. Personalmente, sono lo stesso Massimo Rastelli di dieci anni fa, affamato ma con più esperienza. Se così non fosse stato, non mi sarei permesso di ritornare”.

"Ho trovato una squadra costruita in un determinato modo ed essendo arrivato giovedì scorso con la gara contro la Virtus Francavilla alle porte, il mio compito è stato quello di dover lavorare velocemente non solo sotto l'aspetto tecnico-tattico, ma soprattutto mentale. Ho fatto capire ai ragazzi cosa significa indossare la maglia dell'Avellino e credo che con la gara a Francavilla abbiano dimostrato di aver capito. Riguardo i tifosi, per noi sono una grande risorsa e dovremo essere bravi a farci dare una mano".

"Chiaramente dobbiamo pensare al presente, e intendo proprio la gara contro il Catanzaro. Conosciamo il valore della squadra e la loro forza, il resto lo vedrete in campo domenica. Kanoute? Sarà completamente a disposizione. Riguardo i fuori rosa, Forte è stato reintegrato così come Scognamiglio e Sbraga. Chiaramente sono mesi che non lavoravano con il gruppo, pian piano cercherò di coinvolgerli e se ci saranno le giuste condizioni saranno reinseriti. Non mi è mai piaciuto lasciare indietro nessuno nella mia carriera. Il mio staff? Ringrazio la società per lo sforzo importante affinchè potessi avere un team completo. David Dei? Spero riesca a risolvere presto le sue problematiche e che possa raggiungermi nelle prossime settimane".

“La necessità di un mental coach? Il mio mestiere è anche quello di essere un po' “psicologo”. La mia esperienza da calciatore mi fa comprendere quelli che sono i pensieri dei ragazzi. Accanto a me, anche nella precedente esperienza, c'è Pietro Bianco, un mio confidente che delle volte mi forniva la chiave per entrare in certe situazioni. Poi, con la squadra, mi sono sempre interfacciato io. L'importante è avere un continuo confronto con loro, essendo che ognuno di loro, prima di essere un calciatore è un essere umano. Per questo, bisogna essere meno cattivi nei giudizi”.