Avellino, porte girevoli: le ultime di mercato tra campo e panchina

Calcio, Serie C: il punto dopo dieci giorni di tensioni nell'ambiente irpino

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Avellino.  

È stata la settimana delle porte girevoli, prima aperte e poi chiuse. Dalla scelta di consentire al pubblico l'accesso allo stadio "Partenio-Lombardi", trasformatasi nell'occasione, colta da pochi, per insulti e applausi ironici da gogna per i calciatori e per i componenti dello staff tecnico, alla necessità - come sottolineato nel comunicato ufficiale di ieri - di richiudere l'impianto sportivo di contrada Zoccolari per una pulizia straordinaria degli spalti e per la rifinitura dell'under 17, che ha posto fine alla fase vissuta su una due giorni in cui una cinquantina di tifosi (anche meno nella giornata di giovedì) hanno rimarcato il malumore della piazza per il risultato mancato nella stagione con un Avellino mai davvero in lotta per il primo posto nel girone e fuori dai playoff dopo appena 90 minuti con due risultati su tre a disposizione. Ci sono poi le indagini della Digos sulle presunte aggressioni ai calciatori, avvenute nella notte tra il 4 e il 5 maggio scorso a tenere banco nelle ultime ore.

Per la società dovrebbe essere, invece, l'ultimo weekend di riflessione e di analisi dopo lo sprint registrato in chiave ritiro con la verifica del nuovo campo di Mercogliano. L'obiettivo è quello di voltare pagina definitivamente ponendo le basi per il prossimo campionato. Dalla rosa alla guida tecnica: c'è tanto in gioco nelle prossime settimane con soli due calciatori in scadenza, Oliver Kragl e Alberto De Francesco. La proprietà aveva espresso il desiderio di un restyling completo. Così non sarà, le durate contrattuali pesano e rivoluzionare in toto l'organico può essere controproducente, ma tra richieste di mercato, buonuscite, risoluzioni e voglia di cambiare aria da parte dei tesserati, non mancheranno gli addii.

Le posizioni di Francesco Forte, Fabio Tito, Luigi Silvestri, Simone Ciancio, Daniele Mignanelli e Salvatore Aloi, in compagnia di quelle dei rientranti, Andrea Sbraga e Gabriele Bernardotto, rispettivamente dalla Turris e dal Teramo, appaiono quelle più vicine a un'uscita. Ci può essere l'idea del prestito per Claudiu Micovschi Vincenzo Plescia, legati all'Avellino fino al 2024. Le certezze nella ripartenza potrebbero essere Riccardo Maniero, Mamadou Kanoute, Jacopo Murano e Pasquale Pane, ma è tutto in divenire con un mercato che si accenderà solo con i verdetti complessivi, non solo di Serie C. Per la panchina si conferma il nome di Massimo Rastelli in cima alla lista dei desideri, ma occhio alla suggestione Michele Marcolini e a profili giovani ed emergenti, anche a sorpresa per un Avellino che dovrà cancellare una stagione fallimentare e un epilogo ricco di tensioni.