L’unica certezza è quella che non si andrà avanti con Carmine Gautieri.
Il nuovo Avellino ripartirà da un profondo restyling, a cominciare dalla guida tecnica. Il ds Enzo De Vito e la proprietà sono già al lavoro e sfogliano la margherita. Ogni petalo è un nome da vagliare, attentamente.
Il dilemma è se puntare su un nome esperto o invece su un profilo emergente.
Sul primo identikit le alternative non mancano: non è un mistero che ci sia una discussione intavolata con Massimo Rastelli ma resta qualche perplessità della piazza su un suo ritorno e questo frenerebbe la società.
In settimana Caneo e la Turris si incontreranno probabilmente per dirsi addio. L’ex vice di Gasperini rappresenterebbe un nome coraggioso e potrebbe portare con sé in Irpinia gioielli del calibro di Franco e Giannone.
De Vito ha un debole per Michele Marcolini e per un’esperienza, quella del 2018, interrotta prima ancora di nascere sulla panchina biancoverde. Il diretto interessato ha lasciato più di una porta aperta.
Un ritorno sarebbe anche quello di Mirko Cudini che ad Avellino ha vestito la maglia di calciatore e che quest’anno si è fatto apprezzare per il gioco sbarazzino del suo Campobasso.
Altro profilo porta a Cevoli, giovane tecnico di stampo ancelottiano e che rappresenterebbe un’altra sfida audace.
Insomma la margherita è folta e i pro e i contro per ognuno non mancano. La sensazione è che sia questione di giorni e il summit in settimana definirà già una strategia chiara.
La proprietà non vuole perdere tempo e cancellare subito con un nuovo corso la delusione di mercoledì sera.