Riccardo Maniero può e vuole essere l'arma in più dell'Avellino in vista dei playoff. Tra il dire e il fare c'è il completo recupero dalla lesione di primo grado al flessore della coscia sinistra. Un problema muscolare, quello rimediato in occasione della gara casalinga con il Messina dello scorso 20 marzo, da cui l'attaccante è clinicamente guarito, ma che per essere definitivamente mandato in archivio richiede un percorso di riatletizzazione, che procede, giorno dopo giorno, tra terapie e campo, sotto la supervisione dell'addetto al recupero infortunati Napolitano.
Lavoro e poi esami strumentali per capire i progressi ottenuti attraverso il programma stilato dallo staff medico e seguito con professionalità dal centravanti, che deve mordere il freno rispetto alla sua voglia di tornare in a disposizione, ma, allo stesso tempo, provare a spingere per essere nelle migliori condizioni possibili in vista degli spareggi promozione. Verosimile un rientro in panchina contro il Foggia, ma non verrano forzati i tempi rispetto all'impiego: sarebbe paradossale correre rischi data l'importanza degli appuntamenti che arriveranno da qui a poco.
Lo stato di forma, in ogni caso, non sarà, ovviamente, quello ottimale, data l'impossibilità di mettere partite nelle gambe, ma Maniero, unico in doppia cifra in organico e nel parco di calciatori del reparto avanzato, ha dimostrato di essere semplicemente imprescindibile per nutrire velleità di promozione. Anche a mezzo servizio non si può rinunciare alla sua leadership tecnica.
Intanto è caccia alla migliore posizione in classifica. Sabato, con la Vibonese, tridente e vittoria d'obbligo per l'Avellino con l'auspicio, in chiave secondo posto, di un passo falso del Catanzaro al “Ceravolo” col Campobasso.