Latina - Avellino, stangata del giudice sportivo per Jefferson e Silvestri

L'attaccante e il difensore sono stati espulsi dando origine alla maxi rissa nel match al Francioni

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Avellino.  

Sono state rese note le decisioni del Giudice Sportivo relative alle gare valide per la terza giornata di ritorno del girone C di Serie C, recuperate nella giornata di ieri in seguito al rinvio che si è reso necessario, lo scorso gennaio, a causa della quarta ondata di pandemia. Stangati, rispettivamente con 4 e 2 giornate di squalifica, Jefferson e Silvestri, espulsi nel corso del recupero di Latina - Avellino per una serie di contatti proibiti che hanno innescato la maxi rissa finale.

Le decisioni comprendono anche la ricostruzione degli attimi concitati vissuti sul rettangolo di gioco, messi a referto dal Quarto Ufficiale, Baratta della sezione di Rossano, che ha diretto le ultime battute della partita in seguito all'infortunio muscolare riportato dall'arbitro Scatena della sezione di Avezzano.

E, dunque, quattro giornate a Jefferson "perché, a seguito di un proprio fallo su un calciatore avversario e della reazione dello stesso, lo colpiva con uno schiaffo al volto facendolo cadere a terra dolorante. A seguito della notifica del provvedimento di espulsione, tentava per diverse volte di raggiungere l’avversario a terra venendo trattenuto dai propri compagni di squadra. Durante l’uscita dal campo veniva nuovamente a confronto con l’avversario senza ulteriori contatti in quanto, sempre trattenuto dai compagni".

Due giornate a Silvetri perché "reagiva ad un fallo subito spingendo e stringendo all’altezza del collo l’avversario. Durante l’uscita dal campo veniva nuovamente a confronto con l’avversario senza ulteriori contatti in quanto trattenuto dai compagni".

Comminati, inoltre, 500 euro di ammenda all'Avellino "perché propri sostenitori introducevano e facevano esplodere nel proprio settore due petardi, senza conseguenze".

Infine, per effetto delle ammonizioni ricevute, entrano in diffida Aloi e Bove, che vanno ad aggiungersi a Ciancio e Tito.