Giovanni D'Agostino: "Attorno all'Avellino c'è un clima ostile inspiegabile"

L'amministratore unico della IDC a 696 TV: "Sui social fenomeni da baraccone, in pochi allo stadio"

giovanni d agostino attorno all avellino c e un clima ostile inspiegabile

Con la collaborazione di Ylenia Cucciniello

Avellino.  

Nel corso di 0825 – Focus Serie C è intervenuto in collegamento Skype l'amministratore unico della IDC e dell'U.S. Avellino, Giovanni D'Agostino. Queste le sue riflessioni nel corso della puntata andata in onda su 696 TV.

La vittoria sul Monterosi - “Contro il Monterosi Tuscia abbiamo giocato il peggior primo tempo della nostra stagione. Poi con le individualità siamo emersi. La qualità dei nostri calciatori è alta, era questo il nostro obiettivo fin dall'estate, e ciò è stato reso possibile grazie a Di Somma, alle finanze della società e alle scelte di mister Braglia, che non è in confusione. Sono convinto che sa sempre quello che fa”.

 La rincorsa sul Bari capolista - “Noi ci abbiamo sempre creduto a questa rimonta. Dobbiamo andare avanti con fiducia nei confronti della squadra, di mister Braglia e del direttore sportivo Di Somma. C'è bisogno dell'unione da parte di tutto l'ambiente, che troppo spesso viene a mancare. A Catanzaro, per esempio, abbiamo perso sotto qualsiasi punto di vista, dentro e fuori dal campo. Il “Ceravolo” era unito a incitare la squadra. Ieri, contro il Monterosi, la Curva Sud ha chiesto a tutto lo stadio di tifare, ma cono scarsi risultati. Spero che il fattore campo possa migliorare in futuro, tornando a essere come quello nella gara contro il Bari”.

Il clima teso intorno all'Avellino - “Questo clima ostile è inspiegabile. Come società abbiamo vissuto la pandemia con zero introiti, senza mai lamentarci. Quest'anno sono stati fatti 1.300 abbonamenti e ringrazio tutti, chi partecipa attivamente, uno a uno. Sono circa 2.000 coloro che pagano il biglietto. E ringrazio anche loro. In qualche modo c'è chi aiuta l'Avellino venendo allo stadio, anche se parliamo di numeri ovviamente non esaltanti. Eppure, secondo una mia analisi, le persone che girano intorno al brand dell'Avellino, soprattutto sui social sono 10, 15 mila... Il vero problema dell'Avellino è che tutti parlano, compresi i fenomeni da baraccone che circolano sui social pensando di avere un seguito per ciò che dicono e non per i toni esasperati che utilizzano”.

Gli investimenti - “Nonostante il periodo del Covid, noi non abbiamo mai fatto problemi, specialmente a livello economico. Il 16 febbraio dobbiamo pagare 1 milione e mezzo di lordo. Il gruppo D'Agostino ci crede tanto, io cerco di fare il mio lavoro al meglio. Da irpini, siamo sempre stati persone riconoscenti, abbiamo saputo soffrire e apprezzare ogni gesto, ma noi questo non lo vediamo da parte degli altri. Apprezzo la tifoseria che si è riavvicinata, specialmente i giovani. Ci tengo molto all'Avellino, sono un giovane dirigente e posso sbagliare, ma ogni gesto, compresi gli errori, sono fatti con sincerità. Non mi aspetto riconoscenza, comunque sia l'importante è non avere rimpianti”.

Confronto D'Agostino – Braglia - “C'è stato un battibecco tra il presidente e Braglia al termine della gara con il Monterosi? Il mister è un tipo particolare, sembra un po' ostile, forse per questo parte della classe giornalistica e i tifosi non hanno legato molto con lui. È un tipo casa e chiesa, che crede molto in questo progetto. Può sbagliare, è stato un confronto un po' plateale, ma non è successo nulla di che. Si è sentito attaccato e solo dopo l'episodio al termine della partita col Catanzaro, ma è giusto che vengano messi dei limiti. La gerarchia è importante nel calcio e il presidente, che non aveva avuto modo di vederlo, ha chiarito questo aspetto. L'esultanza di Carriero? Ce l'aveva con tutti per via delle critiche. Detto ciò non nego che è stato difficile, in questo periodo delicato, mantenere gli equilibri anche all'interno, siamo molti dipendenti”.

La Virtus Francavilla - “Martedì c'è la Virtus Francavilla ed è una partita importante. Loro faranno la loro partita, ma noi siamo l'Avellino e non temiamo nessuno. Mancano altri due mesi al termine del campionato, il giorno della Liberazione potremo tirare le somme. Dobbiamo guardare partita dopo partita e pensare ai nostri problemi. L'importante è essere positivi”.

Il nuovo stadio - “Non sono io la persona tenuta a parlare, ma so che stiamo operando. La nostra parte è stata fatta, ora tocca alla politica. Addirittura all'inizio ho sentito polemiche riguardo alla capienza, ma se sono solo 2.000 a venire allo stadio, credo che siano anche troppi i posti che abbiamo previsto nel nuovo impianto sportivo”.