Salvatore Marra ha impresso il suo nome e cognome in maniera indelebile nella storia dell'Avellino con il gol con cui, l'11 maggio del 2003, i biancoverdi superarono il Crotone vincendo il campionato di Serie C e regalandosi la promozione in B. Il tecnico, ora alla guida della Puteolana, in Eccellenza, è stato ospite di 0825, il format dedicato ai biancoverdi, in onda ogni domenica, alle 21, su 696 TV (clicca qui per rivedere la puntata).
Intervenuto in collegamento Skype, Marra si è detto ottimista in merito alle possibilità di rimonta dei lupi sulla capolista Bari: “Dopo la sconfitta con il Monterosi non ebbi dubbi a indicare nella conferma di Braglia la chiave per la riscossa dell'Avellino. Conosco benissimo il mister, la sua storia parla da sola. Ovunque è andato ha vinto. L'Avellino è in buone mani sia a livello societario, sia tecnico. Il Bari, oggi, ha un buon margine di vantaggio, ma avrà proprio nell'Avellino la sua rivale, fino alla fine, per la promozione diretta in Serie B, sia per l'importanza della piazza irpina, sia perché per l'Avellino il peggio è passato. A Campobasso, l'Avellino ha fatto una grandissima vittoria. Darà del filo da torcere fino in fondo. Se poi dovesse arrivare il secondo posto, pazienza. Sarà una posizione determinante in ottica playoff”.
Meno felice l'esperienza di Marra sulla panchina dell'Avellino, ma è grande l'umiltà nell'analizzare, ad anni di distanza, cosa non funzionò: “Ricordo ancora la sconfitta al Partenio con il Latina, con un gol su punizione di Giannusa. Fu una partita maledetta, che mi costò l'esonero. Si arrivò, però, a quel punto per tanti errori che commisi, personalmente, nella gestione di diversi aspetti. Pagai dazio, ma fa parte del gioco. Adesso sono un'altra persona, un altro allenatore, più maturo. All'epoca dell'Avellino, come allenatore, ero pronto in determinate cose e meno in altre. La piazza di Avellino ti assorbe tanto”.
Infine, un retroscena inedito su quel magico pomeriggio allo “Scida”: “Mi capita di riascoltare la telecronaca di Pierluigi Melillo, di quell'indimenticabile Crotone – Avellino. Ogni tanto qualche calciatore me la invia sul cellulare prendendomi in giro e dicendomi: “Mister, ma sei davvero tu?” A me non piace parlare del passato, però quel gol, quella promozione, quel ricordo di Crotone, anche se magari all'epoca non ci davo tanto peso, non smette di acquisire significato. Più passano gli anni e più realizzo quanto per un calciatore sia importante fare gol importanti in piazze importanti, come Avellino, Nonostante l'avventura in Serie B l'anno successivo, le salite e le discese, c'è un ricordo di quell'annata incredibile. Alle volte parliamo e scherziamo con Biancolino e Molino, che hanno fatto più gol di me ad Avellino. Mi dicono: “Ma come è possibile che il tuo gol viene ricordato più di tutti i nostri messi insieme”. E Biancolino, schezando, spesso non mi ha nascosto che avrebbe preferito prendessi il palo per metterla dentro e passare alla storia al posto mio”.