In una carriera da applausi, giunta al termine all'età di 37 anni (appena compiuti), Ferdinando Sforzini ha indossato, tra le altre, le maglie di Bari e Avellino. L'ex attaccante è intervenuto in collegamento Skype nel corso di 0825, su 696 TV, per una lunga chiacchierata sul big match della diciassettesima giornata del girone C di Serie C, ma non solo: “Nelle ultime cinque partite l'Avellino ha fatto 11 punti e il Bari 12. Arrivano tutte e due con forte slancio. L'Avellino paga un po' la falsa partenza per inserire i nuovi calciatori, dato che ci sono stati tanti cambiamenti. Sarà una bella partita, questo è certo. Con la vittoria dell'Avellino si riaprirebbe il campionato, ma anche un pareggio non sarebbe da buttare dato che ci saranno ancora due partite da giocare nel girone di andata e poi tutto quello di ritorno”.
Uno degli argomenti più gettonati, quando si parla di Avellino, è la potenziale mancanza in organico di un bomber da doppia cifra. Insomma, un bomber alla Sforzini: “Credo che gli attaccanti in una squadra che vuole salire siano determinanti e questa mancanza realizzativa, almeno fino ad adesso, degli attaccanti dell'Avellino lascerebbero capire che qualcosa serve. Il problema che le squadre di vertice, in Serie C, le proprie punte le tengono. Bisognerebbe trovare qualche centravanti imporante che sta trovando poco spazio in Serie B, che si cali nella mentalità della Serie C. Un campionato molto più particolare. Se capita l'occasione può tornare utile, dati in numeri di adesso, ma, magari, Maniero fa dieci gol da qui alla fine della stagione e non servirà nulla perché, a dispetto delle poche reti realizzare finora, è un attaccante che può fare la differenza in questa categoria. Credo che il falso nueve andrà scomparendo perché il calcio andrà verso una tendenza di uomo contro uomo. Si dovrà cercare, per forza, il gioco diretto verso il centravanti, che fa sponda, ti dà un'opportunità diversa di gioco”.
Avellino è nel cuore di Sforzini, seppur con un piccolo rimpianto: “Nel corso della mia prima esperienza con l'Avellino, a dieci anni dalla seconda, nella stagione 2018/2019, andai via con l'amarezza per un infortunio a un ginocchio che mi tirò fuori dopo un avvio super. Arrivai nel corso del mercato di riparazione, feci 7 gol in 10 partite, mi trovato a meraviglia con De Zerbi e mister Campilongo. Retrocedemmo e l'Avellino fallì, ma la piazza mi restò nel cuore. Sono tornato per chiudere un cerchio. L'unico dispiacere è non essere stato riconfermato nella stagione successiva”.
Per Sforzini è iniziata un nuovo percorso professionale: “Ho scelto di intraprendere la carriera di direttore sportivo una volta preso atto che non stavano arrivando offerte all'altezza del tipo di sfida che volevo. Sto frequentando i corsi a Coverciano, impegnativi, ma assolutamente interessanti e formativi. Ho deciso di non perdere tempo e iniziare una nuova carriera”.
Fabiano Parisi dalla Serie D alla Serie A e all'Under 21: “Parisi? Non mi sorprende sia arrivato sino all'Under 21. Dai primi giorni che ho visto Fabiano si vedeva che aveva una qualità superiore a livello fisico e, poi, una spensieratezza, una sfrontataggine, che gli farà fare ancora molta strada. Sono contento per lui, è un ragazzo serio, che si impegna. Tutto quello che sta avendo se lo merita”.
Chiusura con buona pace della diplomazia: “Fare un pronostico non è semplice. Braglia l'ha caricata bene, la gente risponde. Sarà tosta per il Bari. Vince l'Avellino”.