Carte rigorosamente coperte e una sola, ma fondamentale, indicazione: il punto di forza dei biancorossi è il centrocampo. All'antivigilia di Avellino – Bari, Piero Braglia non si è sbilanciato sul modulo tattico che adotterà nel big match in programma domani, alle 21, al “Partenio-Lombardi”, ma data la premessa è verosimile che, per fronteggiare il 4-3-1-2 del collega Mignani e non patire un'inferiorità numerica nel settore nevraglico, il tecnico di Grosseto possa accantonare per la seconda partita di fila Micovschi e il 4-2-3-1, che pure hanno contribuito ad arrivare a centrare nove risultati utili di fila.
Ed ecco il bivio tattico. I biancoverdi potrebbero riproporre il 3-4-3 con cui hanno imbrigliato e battuto la Turris, non rinunciando ai centimetri di Bove in difesa, un altro aspetto su cui Braglia si è soffermato in conferenza stampa, o, in alternativa, passare al 4-3-3 con una corsa a tre, per due maglie, tra Matera, Aloi e Carriero, per affiancare D'Angelo. Ancora poche ore e sarà il momento di svelare piani ed assetti. Sponda pugliese, c'è da risolvere il ballottaggio tra Paponi e Marras in attacco e da sostituire lo squalificato Scavone. Mallamo potrebbe essere preferito a Bianco, che, dalla sua ha, però, maggior esperienza per giocare in un Partenio che è a un passo dall'affiggere sui cancelli il cartello “tutto esaurito”. Si giocherà davanti a cinquemila spettatori. Un catino infernale per provare a riaprire il campionato riducendo a 6 i punti dalla capolista.