Alessandro Erra è intervenuto in collegamento Skype nel corso dell'ultima puntata di 0825, il focus settimanale di 696 TV dedicato all'Avellino, in onda ogni domenica alle 21. L'ex tecnico, tra le altre di Catanzaro, Paganese e Lamezia Terme, ha fornito il suo autorevole parare di addetto ai lavori sul campionato dell'Avellino: “Sicuramente dal di fuori è difficile trarre conclusioni, che potrebbero essere affrettate. È evidente che l'Avellino sta facendo fatica pur avendo mantenuto intatta l'ossatura dello scorso campionato; riconfermato gran parte dello zoccolo duro, messo dentro calciatori di qualità ed essendosi affidata di nuovo a figure esperte quali sono quelle rappresentate del direttore sportivo Di Somma e mister Braglia, che in questa categoria è una garanzia. La falsa partenza ha creato un po' di malumore nella piazza. Non dimentichiamo che non più tardi di qualche tempo fa si era arrivati a prendere la decisione, drastica, ma poi rientrata, dell'esonero del tecnico. Poi, la squadra ha ripreso il suo cammino. Contro il Picerno l'Avellino ha avuto diverse occasioni da gol pur non giocando in modo fluido. Avrebbe meritato di vincere se non fosse stato per un grande Viscovo. Il ritardo dal Bari è pesante, perché è una squadra di grande qualità”.
Si va verso Turris – Avellino, i biancoverdi inseguono in classifica i corallini, ma Erra non ha dubbi rispetto a dove si attende di trovare l'Avellino alla fine della stagione: “La Turris mi ha fatto davvero fatto un'ottima impressione sia a livello qualitativo, sia di intensità. Tornando all'Avellino, tenere Braglia, secondo me, è stata la scelta giusta. E non lo dico per difendere la nostra categoria. In circolazione ci sono pochi allenatori più bravi ed esperti di Braglia. Esonerare Braglia avrebbe voluto dire e vorrebbe dire mettere in discussione il progetto tecnico mentre è ormai alle porte il mercato; può rendere forte la tentazione di modificare tanto con annessa necessità di tempo per assorbire i cambiamenti. Sono convinto che alla fine l'Avellino arriverà tra le prime tre. Non so se primo, secondo o terzo, ma sono certo che è una delle tre squadre più forti del campionato. In questo momento ha un ritardo che può sembrare incolmabile, dalla vetta, ma con i 3 punti tutto può cambiare velocemente. Nella rincorsa al Bari già ci era riuscito, l'Avellino, a rientrare, parzialmente. Il pari con il Picerno lo ha fatto scivolare di nuovo indietro. Nove punti di ritardo dal Bari possono sembrare tanti, ora, ma alla lunga, anche per storia, Braglia, può fare la differenza. Prendete l'anno scorso. Ricordate? L'Avellino, così come fanno tendenzialmente le squadre di Braglia, che ho affrontato da calciatore e allenatore, è venuto fuori nel girone di ritorno. Credo che quest'anno abbia inciso molto, in termini di serenità, anche il discorso delle pressioni delle aspettative con cui l'Avellino si è, pur legittimamente, presentato ai nastri di partenza. Le aspettative stanno fungendo da zavorra”.
Idee non meno chiare su cosa manchi all'Avellino per compiere un vero salto di qualità: “Il mercato? Sono certo che Di Somma e Braglia non abbiano bisogno di consigli e sappiano già dove intervenire. Da spettatore esterno si evidenzia che a livello di attaccanti si è pagato qualche acciacco di troppo che Maniero ha avuto nel recente passato. Mancano i gol degli attaccanti”.