Christian e Fabiano, orgoglio irpino: così l'Avellino è tornato in Serie A

Dalla Serie D al massimo campionato italiano in un cammino iniziato da una raccomandata last minute

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Avellino.  

Con le attenzioni rivolte totalmente ad Avellino – Taranto è passata in sordina una storia che vale, però, la pena di raccontare, seppur con qualche giorni di ritardo. Una storia a tinte pur sempre biancoverdi. Lo scorso venerdì sera, al “Castellani”, c'è stato un abbraccio bellissimo, da sottolineare. Un abbraccio che non può che rendere orgogliosi gli sportivi irpini. Da una parte Christian Vecchia, fresco di diploma da direttore sportivo e da due stagioni team manager del Genoa, dall'altra Fabiano Parisi, che, dopo esseri messo alle spalle la frattura del perone destro a margine di un campionato di Serie B da protagonista, con la maglia dell'Empoli, promosso in Serie A, si sta ritagliando uno spazio sempre maggiore scalando le gerarchie di mister Andreazzoli.

Dalla Serie D alla massima Serie: ne è passata di acqua sotto i ponti in un cammino pieno zeppo di sacrifici. Una escalation di gratificazioni professionali e successi in cui Vecchia è stato fondamentale per l'esplosione di Parisi, che, da par suo, ha ripagato la fiducia che, più di tutti, o quasi, l'ex componente dello staff biancoverde ha riposto in lui. Non è un mistero, infatti, che dopo la promozione in Serie C dell'Avellino, di cui Parisi è stato uno degli artefici, fosse finito nel mirino dell'Albinoleffe, che stava per assicurarselo a parametro zero approfittando della scelta del direttore sportivo Di Somma di puntare su Micovschi. Una decisione motivata dal ritenere Parisi non più che un rincalzo per la categoria come svelato pubblicamente dall'ex allenatore dell'epoca, dell'Avellino, Giovanni Ignoffo.

Così tutto è partito da una raccomandata spedita da Vecchia, nell'estate del 2019, all'ultimo istante utile. Cosa conteneva? L'esercizio dell'opzione per il rinnovo mediante contratto di addestramento tecnico: 800 euro al mese per blindare un patrimonio per il club, poi valso 450mila euro più 200mila di bonus nel momento della promozione in Serie A dei toscani e il 10 per cento, ancora da intascare, sulla cifra per la successiva rivendita.

Una cifra considerevole, che sarebbe potuta essere pure superiore prolungando a tempo debito, dopo che Parisi si era dimostrato devastante e ben più di semplice alternativa. E ad allungargli il vincolo ci stava provando, in effetti, nella sua seconda parentesi all'ombra del Partenio, l'ex diesse Musa, lui che lo aveva portato in Irpinia da svincolato, prima di essere esonerato in seguito al ritorno del dimissionario Di Somma. L'Avellino averebbe potuto avere più potere contrattuale nella trattativa con la società del presidente Corsi, ma alla fine è andata come è andata e tutti sanno.

Christian e Fabiano hanno diviso i rispettivi percorsi professionali e si sono ritrovati nel gotha del pallone tricolore. Una serata da brividi, ma in campo, però, non ci sono amici e Fabiano ha fatto lo scherzetto al Genoa dell'amico Christian firmando l'assist per uno dei gol di Zurkowski: Empoli – Genoa 2-2, Ballardini esonerato e panchina del grifone a Shevchenko. Al fischio finale amici come prima. Due ragazzi con l'Irpinia nel cuore e il sorriso a trentadue denti, sincero, di chi sta raccogliendo i frutti di tanto serio lavoro e di una lunga gavetta, che, volente o nolente, alla fine fa sempre la differenza così come le ambizioni e le motivazioni.