Braglia: "Avanti tutta col 4-2-3-1. Sbraga? Ora deve dimostrarmi il suo valore"

Avellino-Taranto, la vigilia. Il tecnico: "Confermiamoci. Alternative ai trequartisti? Non ne ho"

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Avellino.  

Caccia al terzo successo casalingo consecutivo e al sesto risultato utile di fila. L'Avellino sfida il Taranto (domani, ore 17,30) con l'obiettivo di confermarsi dando continuità alle certezze lasciate in eredità dalla trasferta a Palermo sia in termini di gioco, sia di atteggiamento. Così Piero Braglia alla vigilia della partita con gli ionici: “Il Taranto è una buona squadra, che gioca bene e sta bene. Hanno una rosa ben assortita, con tanti giovani. Hanno un'identità e l'entusiasmo di una neo-promossa. Il Taranto è una squadra importante e pericolosa, bisogna fare attenzione”.

C'è da far fronte all'ennesima emergenza stagionale, stavolta in difesa: “Siamo in emergenza da inizio campionato. Come sempre abbiamo lavorato e lavoreremo su chi abbiamo a disposizione, non ci sono alternative. Non è che se ci mancano 4, 5 giocatori ci arrendiamo. Si va avanti, come fatto a Palermo. Ora dobbiamo resettare tutto e presentarci in campo con maggiore mentalità vincente e atteggiamento positivo”.

Si riparte dal miglior Avellino della stagione, quello visto in campo al “Barbera”: “Dobbiamo confermare la prestazione di Palermo e metterci qualcosa in più per vincere. Dobbiamo migliorarci tutti insieme. Il problema è che a volte ti manca sempre qualcosa per migliorarsi. Questa è una squadra che può essere schierata in una certa maniera, come a Palermo. Vediamo se saremo in grado di continuare a esprimerci su certi livelli”.

Carriero e Maniero: “Non sono in grado di rispondere. Maniero ieri si è allenato in gruppo, Carriero no. Questo potrebbe essere un indizio”.

In difesa, con Dossena squalificato, Scognamiglio ancora lontano dal recupero e Silvestri acciaccato, toccherà a Sbraga: “Fa parte di una rosa importante e ha la possibilità di confermarsi un professionista riscattandosi sul campo. Io non ho mai discusso con Sbraga, io faccio l'allenatore e lui il calciatore. Faccio delle scelte. Non mi interessa di quello che ha fatto la scorsa stagione, se giocava titolare. Se ricordate anche Dossena l'anno scorso non giocava, poi quando mi dimostrò di stare bene ha iniziato a giocare al posto di uno come Miceli. Gli allenatori sono legati ai risultati, i calciatori alle prestazioni. Se non arrivano risultati il tecnico viene mandato a casa, se il giocatore non fa bene va in panchina, in tribuna o resta a casa. Non adatterò Mignanelli a destra e Ciancio al centro, c'è Sbraga in quel ruolo. Mi dimostri quanto vale".

La burrascosa parentesi sulla panchina del Taranto: “Non ho niente contro Taranto, contro i tifosi o la città, casomai contro chi gestiva la società all'epoca, ma parliamo ormai di circa 10 anni fa. La mia incazzatura era rivolta a una persona che, magari legittimamente, avendo rilevato la società da pochi giorni stravolse il progetto tecnico. Successero delle cose all'epoca che mi fecero incazzare, ma è una cosa ormai vecchia e stravecchia”.

D'Angelo: “Data l'abbondanza di interni a centrocampo potrebbe reinventarsi sulla trequarti? D'Angelo è un centrocampista, non è un trequartista, non ha i tempi di inserimento dei trequartisti. A Potenza giocava nel centrocampo a due”.

Matera: “Di lui ho massima stima, a Palermo è entrato in un momento complicato e ha fatto benissimo. Matera è un calciatore molto importante per la categoria e sarà importante, per noi, nel corso del campionato così come domani sia se dovesse giocare titolare, sia se dovesse subentrare a gara in corso”.

Avanti tutta col 4-2-3-1: “Domani non cambierò nulla dal punto di vista tattico rispetto a Palermo. Ripeto, dal momento in cui questa squadra conferma di avere condizione, possiamo fare quello fatto a Palermo. Sta ai ragazzi fare bene”.

Micovschi: “Deve stare tranquillo e pedalare. Ha la mia massima fiducia. Deve tirare fuori la personalità e dimostrare un sacco di cose. Lo stimo, ma deve dimostrarmi tutto il suo potenziale”.

Scognamiglio: “Sta facendo delle cure, ha iniziato a camminare e a rimettersi a posto. Vediamo quando potrà essere in gruppo, ma bisogna chiedere ai medici e sarebbe opportuno che venissero a parlare alla stampa. Io non posso prendermi altre beghe su cose che non mi competono. Io mi attengo a ciò che mi dice lo staff medico in merito alla sua disponibilità o indisponibilità, così come per gli altri calciatori, e organizzo il mio lavoro”.

Il sintetico del Partenio-Lombardi: “Non so se il terreno del Partenio possa favorire infortuni. Il sintetico non era ottimo fino all'ultima gara in casa, ora è stato sistemato. Il problema è quando piove e che al Partenio già il fatto che ci alleniamo noi e poi ci gioca la Primavera o chi volete, non va bene. Bisogna essere intelligenti, metterlo a posto e curarlo, limitando altre partite su questo campo".

Il 4-2-3-1 rende diversi i reparti con calciatori in esubero a fronte di quelli dove mancano alternative: “Sono le caratteristiche dei giocatori che fanno la formazione. L'anno scorso volevo fare questo modulo, non si è potuto fare, e siamo andati sul 3-5-2. Questa squadra qui, con questi giocatori qui, è una squadra che può solo migliorare, giocando insieme. Sovrabbondanza in alcuni reparti? Da qui a gennaio può accadere di tutto. Alternative ai trequartisti? Attualmente non ne ho. Potrei avanzare Tito al posto di Di Gaudio, se non fosse a disposizione, o Carriero al posto di Micovschi, al massimo un secondo attaccante”.

Plescia: “Sta bene, ha avuto un virus che gli ha dato problemi grossi, che nemmeno noi avevamo inizialmente compreso di che natura fossero. In allenamento sembrava uno capitato al Partenio per caso. Non sarà Maradona, ma è un giocatore importante per noi. A Palermo e Catania è stato bravo e mi è piaciuto. Gli serve continuità”.