La Turris vola con i gol di Santaniello: "Qui ho la fiducia di tutti"

L'ex attaccante dell'Avellino a 696 TV: "Andare via ha fatto male, non lo nascondo"

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Avellino.  

Emanuele Santaniello è rinato a Torre del Greco. L'ex attaccante dell'Avellino, intervenuto in collegamento a 696 TV nel corso di 0825 ha, innanzitutto, commentato il travolgente successo per 3-0 dei corallini al “Liguori” contro il Palermo: “Con il Palermo siamo stati quasi perfetti, togliendo i due calci di rigore sbagliati, ma sono errori che ci possono stare. Abbiamo fatto benissimo, creato tanto, vinto nettamente contro una squadra accreditata per lottare per il vertice. Complimenti a tutti e a Pavone per il gol da figurine Panini”.

Gioca un gran calcio, vince e convince la Turris: “Caneo ha una mentalità offensiva, gli piace fare bel calcio e ogni allenamento lavoriamo sia per divertirci, sia per creare tante occasioni da rete in partita. Noi calciatori in rosa abbiamo le caratteristiche adatte al suo tipo di calcio. Siamo molto propositivi. Certo, a volte rischiamo qualcosa perché attacchiamo in dieci, però, alla fine, vedere i risultati e le azioni che siamo in grado di creare danno ragione al nostro allenatore”.

Titolare inamovibile in un gruppo coeso con un rapporto di stima reciproca con i compagni di reparto: “Ho la fortuna di fare reparto con Giannone e Leonetti, sono fortissimi e ci troviamo a meraviglia. Più andiamo avanti e più cresce l'intesa tra noi. Ma i complimenti vanno fatti anche a chi subentra come Pavone, gente come Longo che combatte su ogni pallone”.

Inevitabile soffermarsi sul suo recente passato perché a pochi kilometri di distanza c'è la sua ex squadra, l'Avellino, in difficoltà sotto il profilo realizzativo e di risultati: “Per quanto riguarda lo scorso anno ad Avellino, noi attaccanti facevamo un grande lavoro di sacrificio. Avevamo voglia di lottare su tutti i palloni. Magari non eravamo bellissimi da vedere, ma avevamo tanta fame e prima o poi il gol lo facevamo. Quest'anno non so cosa sta succedendo anche perché conoscendo mister Braglia è uno che prepara bene le partite. Se sento qualcuno dei miei ex compagni? Ho un bellissimo rapporto con Maniero, secondo me è un periodo in cui sono anche un po' sfortunati. Tra defezioni e calciatori importanti infortunati non riescono mai a trovare la continuità anche nella formazione iniziale e anche questo, secondo me, penalizza tanto. Trovare continuità di formazione, mettendo in campo gli stessi undici e aumentando così il grado di conoscenza e affiatamento può essere il presupposto fondamentale per vincere le partite”.

Pregna di onestà intellettuale e sincerità l'analisi sul suo recente passato a tinte biancoverdi. Una stagione prima all'ombra del Partenio prima di essere ceduto senza sostanziali indugi: “Lo scorso anno anche non facendo tanti gol penso sempre di aver dato il massimo ed aver avuto l'atteggiamento giusto. Sì, mi è dispiaciuto, un po' ha fatto male andar via perché Avellino è una piazza che merita altre categorie e per come è andata lo scorso anno dove siamo arrivati a un passo dal realizzare un sogno. La Turris, però, mi ha voluto fortemente; mi ha corteggiato quest'anno così come negli scorsi, ma quest'anno mi hanno chiamato quasi tutti i giorni. Per me è stato importante decidere di fare questa scelta sia perché mi sta ripagando, sia perché qui ho la fiducia totale di tutti: società, direttore sportivo ed allenatore, che mi ha voluto. Ad Avellino la scelta di cedermi è stata fatta principalmente perché si era orientati a cambiare modulo e giocare con una sola punta centrale più due esterni d'attacco. Sono arrivati altri tre attaccanti centrali dopo la mia partenza? È un dato di fatto, ma non è mio interesse fare polemiche. A Torre del Greco sto giocando in un tridente fungendo da punta centrale moderna mettendoci dinamismo, tanto movimento. Mi trovo bene anche se le cose migliori le ho fatte sempre giocando a due”.