Avellino, il tridente e l'unione a scoppio ritardato per uscire dalla crisi

I calciatori promettono impegno e rispetto, servivano 7 giornate prima di dimostrarlo?

avellino il tridente e l unione a scoppio ritardato per uscire dalla crisi
Avellino.  

In casa Avellino si fa fatica a tornare a parlare di calcio dopo giorni surreali in cui a tutto si è pensato fuorché alla gara casalinga con la Virtus Francavilla in programma sabato, alle 17,30, al “Partenio-Lombardi”. Una partita che non sarà una passeggiata, oltre le stucchevoli vicende interne ai biancoverdi. Il valore dei prossimi avversari non va affatto sottovalutato e oltre qualsiasi disquisizione di carattere tecnico i 13 punti in classifica dei prossimi dirimpettai, 5 in più di quelli dei lupi, rappresentano un dato numerico che sintetizza il diverso avvio di campionato tra le due squadre che si apprestano ad affrontarsi. Un solo risultato a disposizione per salvare la panchina di Braglia, puntellata in fretta e furia in seguito al mancato accordo con Vivarini sul fronte staff e rinforzi da operare a gennaio, facendo sponda sulla richiesta di una delegazione della squadra di confermare il tecnico. Una volontà, quella di andare avanti con l'attuale allenatore, che i calciatori hanno sottolineato, attraverso un comunicato, essere propria di tutto il gruppo di cui alcuni componenti si sono fatti portavoce, ma che, oltre la precisazione, nasconde degli scontenti tra i nuovi arrivati che faticano a trovare spazio. Verrebbe poi da chiedere ai calciatori perché se c'è questa unione di intenti il campionato dell'Avellino debba iniziare dopo 7 giornate, con tanto di impegno e rispetto promessi, ma ormai la frittata è fatta. Non resta che provare a toglierla dal fuoco prima che bruci definitivamente con l'aiuto di Di Gaudio e Micovschi, finalmente a disposizione, pronti ad agire ai lati di Plescia, che sarà preferito a Maniero.