Braglia: "A Monopoli il vero Avellino o inizierò a lasciare qualcuno a casa"

Avellino - Ancona Matelica 0-1, il tecnico: "Non siamo più una squadra operaia. Giusto contestarci"

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Avellino.  

Avellino – Ancona Matelica 0-1, il commento del tecnico dei biancoverdi, Piero Braglia: “Quella di oggi era una partita che ci poteva dare alcune risposte su qualche alternativa, ma il primo tempo ha ricalcato quello con il Campobasso. Quindi, è andata male. In questo momento non abbiamo caparbietà, determinazione, corsa. Non abbiamo queste qualità. A fine primo tempo avrei voluto fare 6, 7 cambi. I ragazzi non capiscono che l'anno scorso non c'è più, è passato, che le squadre ti aspettano e ti fanno male. A me fare queste figure non va più bene. Adesso è arrivato il momento di fare delle scelte perché così avanti non si può andare. Ci prendiamo un po' di tempo per arrivare a Monopoli dimostrando di essere il vero Avellino: o si torna quelli che si è stati l'anno scorso o prenderò delle decisioni, inizierò a lasciare qualcuno a casa o a farlo lavorare a parte. Sono il primo responsabile di questa situazione, ma non resterò a guardare passivamente. Mi dispiace per le persone che sono venute a vedere questa partita. Nel calcio se non pedali arrivi sempre secondo. Ora non ci sono più alibi, non c'è nessuno che non ha giocato ed ha diritto di tenere il muso lungo. Dei moduli non mi interessa. A Monopoli sapremo chi siamo. Voglio vedere la gente che conosco io, ognuno deve prendersi le sue responsabilità. Mi fa incazzare l'atteggiamento di superficialità di diversi giocatori. Non abbiamo fatto nulla di decente, non abbiamo saltato un uomo, non abbiamo avuto uno spunto. Siamo molto dipendenti da Kanoute, da Di Gaudio, da Micovschi perché è gente che salta l'uomo. La gente è incazzata, e ha ragione, le aspettative erano diverse. L'anno scorso eravamo una squadra operaia, con le palle, che prima di farsi impensierire buttava a terra almeno un paio di avversari. Quest'anno no. Ed è quello il problema. Di Gaudio? Non so se ci sarà a Monopoli, abbiamo fatto riposare qualcuno, ma quello che dobbiamo fare è una cosa sola, ovvero correre più degli altri o menare più degli altri”.