Braglia: "Amo le responsabilità. Le critiche? Non posso piacere a tutti"

Verso Juve Stabia - Avellino, il tecnico ha fatto il punto sull'infermeria e parlato di Di Gaudio

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Avellino.  

Prima trasferta stagionale in campionato, primo derby campano: l'Avellino è pronto a sfidare la Juve Stabia, allo stadio “Menti”, nella seconda giornata del girone C di Serie C 2021/2022. A presentare il match sponda biancoverde, in conferenza stampa, ci ha pensato mister Piero Braglia: “Veniamo da un'amichevole, contro la Nocerina, organizzata per mettere nelle gambe dei minuti per chi aveva giocato meno. Stiamo lavorando, migliorando la condizione. Per ora sta andando bene, non ci sono problemi e continuiamo così. Un bilancio dopo la chiusura del mercato? Sono molto contento della squadra che è stata costruita, mi piace, ha qualità. Ora bisogna trovare i giusti equilibri ma per me è una squadra che può fare molto bene. A me le responsabilità piacciono, se uno vuole fare questo lavoro e non ama prendersi responsabilità deve smettere. Abbiamo pareggiato alla prima, in casa, è giusto che ci siano state critiche, il primo tempo è stato fatto male, ma nel secondo tempo meritavamo di vincere”.

Il punto sugli acciaccati: “Maniero sta bene, è recuperato. Plescia ieri ha cominciato a muoversi, vediamo se riusciremo a inserirlo tra i convocati. Scognamiglio non è aggregato al gruppo, sta lavorando per recuperare fastidi alla caviglia. Bisogna dargli tempo”.

Sfida nella sfida tra veterani della panchina: “Io e Novellino siamo giovani dentro (ride, ndr). Se uno ha motivazioni è sempre giovane. I nonnetti sono quelli che non si adeguano mai e che restano fermi al palo. Io e Walter ci sappiamo adeguare al nuovo che avanza”.

Di Gaudio, la ciliegina sulla torta: “L'ho trovato bene, asciutto. Ha qualità, la sua carriera parla chiaro e non ha bisogno di presentazioni. Si sta inserendo bene nel gruppo, è già pienamente a suo agio anche perché ha trovato altri quattro ragazzi di Palermo (Silvestri, Rizzo, D'Angelo e Plescia, ndr) che lo hanno aiutato a calarsi subito nella nuova realtà. Di Gaudio è motivato, ha grande voglia di far bene e non vede l'ora di giocare”.

La Juve Stabia: “Affronteremo una squadra forte. La dirigenza della Juve Stabia ha lavorato sottotraccia e bene. Anche se non se ne parla molto, pure perché hanno fatto in modo di non sbandierare il proprio operato, hanno allestito un ottimo organico. Hanno gente di qualità superiore, si nascondono, ma hanno una rosa da primi 8 posti. Sono una mina vagante e possono essere pericolosi”.

Le aspettative sono elevate: “Ma io sono tranquillo. Se alcuni tifosi criticano non gli si può impedire di criticare, di avere una propria opinione. Penso che farlo dopo la prima giornata è un po' esagerato, ma ognuno è libero di dire quello che gli pare. Noi siamo una squadra forte, voglio che la squadra stia bene in campo, che giochi bene, ma alla fine conta vincere mettendoci quel qualcosa in più altrimenti, tirate le somme, il bischero sarò io. Se sto sulle balle a qualcuno e critica a prescindere non ci posso fare nulla. Dopo il primo tempo di domenica era giusto criticare, ma poi abbiamo messo tutto in campo e dimostrato le nostre qualità. Se siamo superficiali faremo fatica. Il calcio, se non sei cattivo, non vai da nessuna parte. Puoi essere bravo quanto vuoi ma se non si mette determinazione e cattiveria, non vinci. L'Italia di ieri sera, contro la Bulgaria, ne è la dimostrazione”.

L'Avellino potrà adottare più moduli grazie ai calciatori a disposizione: “Dobbiamo portare la squadra a un livello tale da essere pronta a cambiare in corso d'opera atteggiamento tattico. Quando avremo tutti i giocatori in condizione questa squadra potrà divertire e fare cose spettacolari, ma, lo ripeto, conteranno i risultati”.

Micovschi in rampa di lancio: “Sta abbastanza bene, sta lavorando per arrivare al livello che gli compete. Se vogliamo averlo velocemente al top c'è una sola strada: farlo giocare e poi tirarlo fuori dopo che ha dato quello che ha attualmente nelle gambe”.

Carriero torna interno di centrocampo: “A me piace in mezzo al campo e non lì davanti, sulla trequarti, ma per necessità ho dovuto adattarlo a diverse situazioni”.