Lega Pro, ecco il dato aggiornato sui calciatori vaccinati

Ghirelli: "Campionato in sicurezza, la salute al primo posto. Immunizzarsi è la sola risposta"

lega pro ecco il dato aggiornato sui calciatori vaccinati
Avellino.  

Gli stadi riaprono, seppur parzialmente, per chi è in possesso di green pass (rilasciato ai vaccinati con una o entrambe le dosi, oltre ai negativi a un tampone nelle 48 precedenti alla partita); i tifosi si dividono tra gli ultras, che sono orientati a tornare allo stadio solo in condizioni di piena normalità e chi non vede l'ora di tornarsi a godere il calcio dal vivo. E poi c'è il tema, centralissimo, dei vaccini anche per quanto riguarda i calciatori.

Vaccinarsi è la parola d'ordine scelta dalla Lega Pro, che da sempre ha sostenuto la campagna per mettersi alle spalle la pandemia di Covid-19. In tal senso sono stati diffusi dei dati ufficiali sui tesserati dei club divisi tra i gironi A, B e C: “Nove giocatori su dieci stanno intraprendendo il percorso vaccinale e, tra questi, più della metà lo ha concluso. Nel girone A sono 289 i calciatori che hanno ricevuto due dosi di vaccini, 308 nel B, 262 nel C. Tra gli altri membri del gruppo squadra l’84 per cento è già vaccinato con due dosi. È quanto emerge dal laboratorio che monitora la situazione sanitaria nelle squadre della Serie C, gestito e coordinato da Francesco Braconaro, consulente medico scientifico della Lega Pro”.

Il presidente Francesco Ghirelli è orgoglioso del lavoro svolto dalla Lega Pro: “Abbiamo costituito un presidio permanente rispetto all’evoluzione del virus e alle risposte vaccinali, con i club e i loro staff sanitari impegnati in un’attività di controllo costante e di vigilanza quotidiana. Dobbiamo lavorare tutti perché il campionato si giochi in sicurezza e fare i vaccini è la sola risposta per tornare allo stadio e garantire alle componenti del calcio di poter continuare a lavorare. Il fatto che il numero dei vaccinati sia in aumento anche tra i protagonisti delle nostre giornate, mi rende molto fiducioso, la salvaguardia della salute deve essere sempre al primo posto”.