Avellino, difesa a 3 o a 4? Braglia le prove entrambe: ecco gli interpreti

A Roccaraso spettatore d'eccezione in occasione dell'allenamento pomeridiano

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Avellino.  

Difesa a 3 o a 4? Quale miglior occasione del ritiro per provare entrambe le soluzioni? Il secondo giorno dell'Avellino a Roccaraso è servito anche per testare entrambe le opzioni. Nella seduta mattutina, in attesa del pieno recupero di Luigi Silvestri, Braglia ha provato la linea composta da Ciancio, Dossena e Scognamiglio; nel pomeriggio ne ha disegnata una con Ciancio, Dossena, Scognamiglio e Mignanelli. Si pondera, si analizza, si valuta, con la consapevolezza di avere una rosa che garantisce alternative, soprattutto, almeno per il momento, in difesa e a centrocampo. La certezza è che, dalla cintola in su, a prescindere dall'assetto tattico definitivo che verrà scelto, un ruolo fondamentale lo giocherà il trequartista. Qualità è stata la parola d'ordine che ha scandito le riflessioni in merito al sistema di gioco da preferire e i calciatori tra la linea mediana e quella d'attacco saranno determinanti per fare la differenza. Il primo, l'Avellino potrebbe averlo già in casa: nella scorsa stagione Braglia ha più volte sottolineato il proprio gradimento rispetto alle prestazioni offerte da De Francesco quando è stato utilizzato dietro alle punte e in questo ruolo può rilanciarsi dopo una stagione con più ombre che luci; il secondo, ed eventualmente un terzo, arriveranno certamente dal mercato. Micovschi può essere letale su entrambi le corsie, ma pure supportare due riferimenti offensivi. Non per caso oggi il diesse Di Somma è tornato alla carica per il rumeno, che sarebbe già in Abruzzo se dipendesse solo dalla sua volontà. Infine, una curiosità: ha assistito alla seconda sessione di fatiche quotidiane l'ex Procuratore della Repubblica di Avellino, ora in pensione, Rosario Cantelmo.