Squadra che vince non si cambia. Anche se si gioca ogni tre, quattro giorni e il dispendio di energie, fisiche e mentali, non è trascurabile. Gli equilibri raggiunti vanno preservati, senza complicarsi la vita con rivoluzioni o esperimenti in partite da dentro o fuori da affrontare facendo leva sulle certezze raggiunte nel corso della stagione. Partita dopo partita. Piero Braglia è fin troppo esperto per non sapere che nel calcio paga la semplicità: non solo nelle giocate dei protagonisti in campo, ma pure nelle scelte di un allenatore. Ogni calciatore nel suo ruolo, gioca chi è più in forma, ma pure chi garantisce la salvaguardia della proverbiale quadratura del cerchio.
E l'Avellino la sua di dimensione vincente l'ha trovata con interpreti ben definiti. Forte in porta; Laezza, rientrato alla grande, Dossena e Illanes in difesa; Ciancio, Carriero, Aloi, D'Angelo e Tito a centrocampo; Maniero e Fella in attacco. A proposito del reparto avanzato: le rotazioni costanti, praticate nel corso del campionato, nei playoff hanno finora lasciato spazio all'impiego, dall'inizio, del tandem principe. Un orientamento emerso nei match di andata e ritorno contro il Palermo, nel primo turno della fase nazionale, e che dovrebbe essere confermato pure contro il Südtirol. Assodato che l'impiego di Errico avverrà solo a gara in corso e all'occorrenza e che Miceli, al rientro da un turno di squalifica, è ora l'alternativa a Dossena, appare scontato che possa essere De Francesco l'unico candidato a variare gli interpreti titolari. Ma, come detto, squadra che vince non si cambia. Barra a dritta verso il primo round dei quarti di finale, domani, alle 17,30, al “Partenio-Lombardi”. Diretta post-partita live, a partire dalle 19,30, su 696 TV OttoChannel.