Avellino sulle spalle di Carriero, metà ruspa e metà talismano

Tutti i numeri del centrocampista fondamentale per il super girone di ritorno dei biancoverdi

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Avellino.  

Quindici partite senza sconfitte, dieci vittorie e cinque pareggi. Tredici volte da titolare, due da subentrante. Giuseppe Carriero è la "ruspa", come lo ha ribattezzato Piero Braglia, ma pure il talismano dell'Avellino in vista dei playoff. L'impatto del centrocampista sulla realtà biancoverde è stato strepitoso: millecentonove minuti giocati, sei ammonizioni ringhiando sulle caviglie degli avversari, due rigori conquistati, un assist, un gol e tanta di quella legna in mediana da non poterla quantificare. Carriero è uno dei calciatori fondamentali per gli equilibri dei lupi, protagonisti di un gran girone di ritorno rovinato da un finale di stagione sottotono, costato il secondo posto in classifica. Una flessione coincisa, non per caso, con l'assenza di un altro calciatore determinante per la quadratura tecnico-tattica raggiunta, ovvero Luigi Silvestri. Da quando il difensore si è infortunato, contro il Bari, i lupi non hanno più esultato per un successo. E, allora, Laezza e compagni s'incamminano verso l'esordio stagionale negli spareggi promozione; al primo turno della fase nazionale, il 16 e 20 maggio prossimi, con la consapevolezza che per arrivare fino in fondo sarà fondamentale che non manchi davvero nessuno, soprattutto gli undici titolari nella formazione tipo. E sì, perché tutti sono importanti, tutti hanno giocato, ma se non ci sono gli elementi cardine l'Avellino non è lo stesso. Numeri alla mano. Oggi, e fino a domenica, due sedute di allenamento al giorno. Poi il “rompete le righe” in attesa di avere il quadro delle possibili avversarie dopo le eliminazioni e qualificazione del primo turno dei gironi, in programma tra sabato domenica.