Parisi, golden boy irpino tra talento e retroscena

Dal "Castagneto" al "Castellani" un'ascesa dirompente: in tre stagioni dalla D alla Serie A

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Avellino.  

Il golden boy del calcio irpino vive un sogno a occhi aperti, costruito facendo leva su basi solidissime che, in tandem, premiano sempre: talento e lavoro. Dalla Serie D alla Serie A in sole tre stagioni: Fabiano Parisi è il volto sorridente di un ragazzo schivo e determinato, che ha saputo abbinare al potenziale tecnico la feroce determinazione di arrivare attraverso il sudore quotidiano. Riavvolgendo il nastro viene fuori la storia, piena di retroscena, di un predestinato.

L'approdo in biancoverde nell'estate del 2018, all'ultimo giorno di ritiro a Sturno. Primo segno del destino. Classe 2000, prezioso nell'ottica del regolamento della LND, che impone l'utilizzo in contemporanea di quattro giocatori under, Parisi prova l'emozione di indossare la maglia della sua squadra del cuore dopo essere stato scoperto e formato dalle giovanili del Benevento. Operazione a parametro zero, grazie a un'intuizione dell'allora direttore sportivo Carlo Musa. Il resto è storia. Con tenacia, Parisi si ritaglia un ruolo da protagonista nella cavalcata trionfale che proietta i lupi alla clamorosa rimonta sulla rivelazione Lanusei e all'immediato ritorno nel professionismo, coronato con nello spareggio promozione a Rieti contro i sardi. In quell'occasione, Parisi firma l'assist per il gol del vantaggio di De Vena con una poderosa discesa, tutta tecnica e rapidità, sulla sua fascia, quella mancina.

Si esprime ad alti livelli nelle vesti di terzino nella linea a quattro di Giovanni Bucaro, che pone le basi per la sua crescita in fase difensiva, ma è con Ignoffo e Capuano (determinante anche per la sua crescita mediatica) che, agendo da quinto di centrocampo, può sprigionare il suo potenziale offensivo: gol e rifiniture si sommano contribuendo a consacrarlo con una stagione da top, partita in maniera rocambolesca. Mentre l'Avellino è nel pieno delle vicissitudini societarie, Parisi è, infatti, a un passo dall'accasarsi gratis all'Albinoleffe e la beffa viene evitata solo grazie a una raccomandata spedita in fretta e furia, sul filo del rasoio, dall'ex team manager Christian Vecchia, Parisi viene blindato con un contratto di addestramento. Minimo salariale, circa 800 euro, non il giusto riconoscimento per l'impegno e la dedizione del ragazzo, ma tanto basta per garantire il preludio all'esplosione definitiva all'ombra del Partenio, nonostante, come svelato da Ignoffo, il direttore Di Somma avesse deciso di puntare su Micovschi, in prestito dal Genoa, per il ruolo valutando il ragazzo come un rincalzo.

Nel corso dell'annata agonistica in Serie C, il rinnovo di Parisi tarda ad arrivare anche per il perpetuo stato di instabilità in cui versa il club e quando la proprietà passa nelle mani di D'Agostino, Parisi ha già cambiato agente, affidandosi a Mario Giuffredi, che ha per lui grandi progetti. Si arriva alla rottura con l'Avellino, che lo cede all'Empoli per 450mila euro più 200mila di bonus in caso di promozione in Serie A dei toscani e 10 per cento sulla cifra per la successiva rivendita. Scontato dire che il potere contrattuale e di negoziazione con gli azzurri del presidente Corsi, con un prolungamento fatto in precedenza (su cui stava lavorando lo stesso Musa nella seconda parentesi irpina) e non sul gong, d'ufficio, con i rapporti ormai logorati, avrebbe garantito introiti superiori, ma la plusvalenza resta da urlo. E sulla bilancia di quello stand-by va, inoltre, messo pure il Covid, l'impasse per il cambio di società e l'evoluzione, non sempre idilliaca, dei rapporti interpersonali.

Un addio turbolento, scandito dai malumori di un cospicuo numero di tifosi che si sono sentiti traditi, ribattuti, però, dall'orgoglio di chi ha partecipato alla gioia per l'ascesa, imperiosa, di un ragazzo di Serino nel gotha del pallone tricolore. Parisi, intanto, che ora vale non meno di due milioni di euro, è già nel mirino di grandi club (Lazio e Sampdoria su tutti), ma è pronto a giocarsi le sue carte in massima Serie con l'Empoli non prima di essere tra i giudici del destino della Salernitana, nella penultima giornata di Serie B, dopo aver realizzato il suo primo e a oggi unico gol in Cadetteria proprio contro i granata. Una storia in ogni caso splendida, con tutte le sfumature e gli incastri possibili e immaginabili.