Monopoli, Scienza: "A Catanzaro faremo una partita dignitosa"

Il tecnico: "Siamo arbitri nella lotta per il secondo posto, non andremo a istigare gli avversari"

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Avellino.  

Nella premessa c'è un paradosso. Per chiudere al secondo posto in classifica, all'Avellino potrebbe bastare anche un pareggio, al “Simonetta Lamberti”, contro la Cavese, qualora il Monopoli sbancasse il “Ceravolo” battendo il Catanzaro. Ma guai, ovviamente, per i biancoverdi, a confidare nelle imprese e sventure altrui; a non fare la propria parte. L'imperativo è, innanzitutto, vincere contro i blufoncé, già retrocessi in Serie D, ma reduci da due successi di fila in casa. E sì, perché, in tal caso, ai lupi basterebbe anche un pareggio dei pugliesi in Calabria. Tra il dire e il fare c'è un dato di fatto: i gabbiani, già salvi e fuori dai playoff, non hanno più obiettivi stagionali e gli stimoli potrebbero, inesorabilmente, giocare un ruolo decisivo, ben oltre i valori in campo, con i giallorossi padroni di casa che andrebbero ad aggiungere la propria fame di coronare una clamorosa rimonta sugli irpini alla forza del proprio organico, sulla carta superiore rispetto a quello dei dirimpettai. Alla vigilia del match, Giuseppe Scienza, allenatore del Monopoli, ha affrontato il tema dell'essere giudici per uno strano scherzo del calendario e della graduatoria: “Involontariamente siamo arbitri nella lotta per il secondo posto. Non ci possiamo fare nulla, ma sicuramente faremo la nostra partita per chiudere questa stagione, per noi, maledetta. Abbiamo diverse defezioni, tra cui Piccini Solerio, e Riggio, due per squalifica e uno per infortunio. Non andremo a Catanzaro a fare i beceri, a perdere tempo, a provocare, a istigare, abbiamo giocatori che sono molto seri. Faremo una partita dignitosa, come impone l'etica sportiva, ma senza provocare e istigare gli avversari. Abbiamo bisogno di interrompere l'emorragia di sconfitte, poi ci sono giovani che vogliono farsi vedere, chi deve rinnovare il contratto e, quindi, andremo a Catanzaro a fare una partita onesta, anche se loro avranno delle motivazioni talmente forti che sarà durissima”.