Era doveroso, ma non era scontato reagire dopo il contraccolpo psicologico per la sconfitta rimediata domenica scorsa a Catania, che aveva spezzato la striscia di quattordici risultati utili consecutivi. L’Avellino, però, ci è riuscito; lo ha fatto con una prestazione solida contro una squadra quadrata, la Virtus Francavilla di Colombo. Al "Partenio-Lombardi" il ritorno ai 3 punti, d’oro, per ristabilire le distanze sul Bari (+7) ed in attesa del risultato di Turris – Catanzaro (al “Liguori” calcio d’inizio alle 17,30, momentaneo +9 sui calabresi). Nella corsa al secondo posto, ragionare partita per partita non è più, ormai, un trito e ritrito concetto da ribadire nei pre-partita e post-partita. Perché ora di gare alla fine del campionato ne mancano solo 5 e, in attesa della supersfida con la capolista Ternana (2-1 a Bisceglie), a cui sabato prossimo, al “Liberati” (ore 15), basterà un solo punto, o non perdere con più di un gol di scarto, per festeggiare il ritorno in Serie B; del successivo scontro diretto al “Partenio-Lombardi”, contro il Bari, serviva prendersi tutto e a qualsiasi costo: tornare a muovere immediatamente la classifica, non minare le proprie certezze e non concederne di nuove agli avversari, alla voce "possibile rimonta".
A decidere l’incontro un calcio di rigore contestato, ma conquistato con lo spirito giusto, il tempo di annotare un paio di fiammate, prodotte da Santaniello (colpo di testa ciccato al 15’) e Maniero (stop e girata di prima intenzione, alta, su cross dalla destra di Ciancio al 16’). Al 35’, il pressing alto dei lupi, a coronamento di un primo tempo all’insegna del predominio territoriale e del fraseggio con un giro palla decisamente più veloce rispetto a una settimana fa (anche se non ci voleva, in verità, molto), è premiato da una palla recuperata sulla trequarti avversaria. Santaniello ringhia sugli avversari e gli fa perdere la maniglia; Tito mette giù Giannotti, il fallo sembra netto, ma l’arbitro Cavaliere della sezione di Paola è lì e fa segno di proseguire, D’Angelo è il più lesto di tutto a dirigersi verso la sfera vagante E, appena dentro l’area di rigore, Celli è maldestro nell’agganciarlo rimediando il giallo per il fallo da rigore, concesso tra le proteste generali, vibranti, degli ospiti. Maniero non si lascia distrarre, spiazza Costa ed è il primo calciatore dell’Avellino a festeggiare la doppia cifra di reti stagionali. Al 36’ è 1-0, la rete che deciderà la sfida. Una prestazione da incorniciare come la targa donatagli a fine gara per le 400 presenze tra i professionisti e le 100 reti realizzate.
Si fanno apprezzare Rizzo, preferito ad Adamo, palesemente cresciuto sotto il profilo del tono muscolare, dell’intraprendenza e del dinamismo; Miceli e Illanes, che sono muri del pianto per la “bestia nera” Vazquez e il temibile Ciccone. Il capitano cancella la prestazione sottotono in Sicilia e ripaga la fiducia di Braglia come Tito, decisamente sul pezzo. Rocchi, titolare al posto di Luigi Silvestri, squalificato, va, invece, addirittura vicino a realizzare la rete del vantaggio al 28’ del primo tempo, con un destro chiuso sul primo palo, deviato in angolo da Costa, e non è da meno. Rischia di rovinare tutto in avvio di ripresa: in netto vantaggio su Ciccone allarga inspiegabilmente il braccio venendo graziato con un ammonizione che sa di pericolo scampato e gli costerà, comunque, un turno di stop (era in diffida). L’Avellino prova a chiudere i conti in contropiede, ma Santaniello non è cattivo al punto giusto nella conclusione a rimorchio su assist di Maniero e la Virtus Francavilla sciupa con Nunzella: destro da dentro l’area di rigore, di poco a lato. Emozioni a cavallo tra il 60’ e il 65’, che precedono un finale di partita maturo dei padroni di casa. Rizzo, sfinito, non ha la forza di chiudere i conti a margine di una percussione centrale solitaria (70’), poi Giannotti fa correre un brivido lungo la schiena della difesa quando non mastica una conclusione al volo su invito di Caporale. Il botta e risposta continua con un diagonale sul fondo di Maniero (81’) su appoggio di Rizzo. La girandola delle sostituzioni regala un quarto d’ora finale a Fella, che non riesce a incidere, e l'inferiorità numerica ai biancoazzurri (espulso Celli, al 91', per somma di ammonizioni). Al triplice fischio finale è di nuovo festa Avellino. Il rush finale, in omaggio all'inizio della nuovo campionato mondiale di Formula 1, inizia col piede pigiato sull’acceleratore. Niente paura, dunque, alle volte ci sta pure di inchiodare, ma Braglia era e resta un autista esperto: a suo agio alle velocità sostenute dell’alta quota in classifica. Chapeaux.
Il tabellino.
Avellino – Virtus Francavilla 1-0
Marcatore: pt 36’ Maniero (rig.)
Avellino (3-5-2): Forte; Illanes, Miceli, Rocchi; Ciancio, Rizzo (45' st Dossena), Aloi, D’Angelo, Tito (38' st Baraye); Maniero (38' st Adamo), Santaniello (30' st Fella). A disp: Pane, Laezza, M. Silvestri, Dossena, Capone. All.: Braglia.
Virtus Francavilla (3-5-2): Costa; Celli, Pambianchi (41' st Zenuni), Caporale; Delvino (11' st Castorani), Giannotti, Franco, Mastropietro (41' st Miccoli), Nunzella (27' st Sparandeo); Vazquez (27' st Adorante), Ciccone. A disp: Crispino, Negro, Carella, Marino, Calcagno. All.: Colombo.
Arbitro: Cavaliere della sezione di Paola. Assistenti: Meocci della sezione di Siena e Lencioni della sezione di Lucca. Quarto ufficiale: Vigile della sezione di Cosenza.
Note: Espulso al 46' st Celli per somma di ammonizioni. Ammoniti: Giannotti, Rocchi, Franco, D'Angelo per gioco falloso. Angoli: 4-5. Recupero: pt 1', st 4'. Gara a porte chiuse.