L'amministratore delegato dell'U.S. Avellino, Giovanni D'Agostino, è intervenuto in collegamento Skype nel corso di “0825 - Focus Serie C”, in onda tutte le domeniche alle 21 sul canale 696 del digitale terrestre ed in live streaming su ottochannel.tv. Diversi i temi toccati, da un bilancio sul primo anno di gestione del club biancoverde, passando per le aspettative per il 2021, sino ad arrivare a un focus sul mercato.
Il 2020 andato in archivio - “Siamo subentrati a febbraio alla guida della società. Abbiamo affrontato subito la pandemia e ci è crollato un po' il mondo addosso. Nonostante ciò, abbiamo fatto un po' di ordine nell'azienda. Prima non c'era nulla, nemmeno le scrivanie, ora abbiamo una sede nuova, siamo proiettati verso un futuro roseo. Per ora siamo in linea con le aspettative. La scorsa estate abbiamo lavorato tanto per creare presupposti importanti. Siamo terzi in classifica, mancano ancora 20 partite, ci sono 60 punti a disposizione. La squadra c'è, si sta rodando. Ho seguito il mercato in prima persona, insieme al direttore Di Somma. Il bilancio è più che positivo. A dimostrarlo sono le richieste per i nostri calciatori. Abbiamo ricevuto tante offerte per diversi di loro, significa che il nostro operato è stato positivo, che abbiamo lavorato bene. Nonostante ciò, ci stiamo rinforzando. Ci siamo già mossi, ovviamente. Non parlo prima delle ufficialità, come è giusto che sia. Dobbiamo solo lavorare, sperando che nel girone di ritorno il Covid non torni a darci problemi come accaduto lo scorso novembre, che, per noi, è stato disastroso. Avremo una settimana per preparare le partite, non dovendo giocare ogni due giorni. Questo non è un dettaglio.”
La classifica - “Il gap da Ternana e Bari? Puntiamo sempre in alto. Proprio Braglia perse un campionato con l'Alessandria con un vantaggio di più di dieci punti sulla Cremonese. Non è mai detta l'ultima parola. Noi facciamo il nostro percorso, poi tireremo le somme. Speriamo di non perdere più punti per strada. Dopo il pareggio con la Turris, avanti 2-0, complice l'espulsione di Maniero, c'è stato un crollo psicologico. Poi è arrivato il Covid, che si è aggiunto a dinamiche di spogliatoio, dettate dalla scarsa conoscenza tra i ragazzi, che solo il tempo può smussare. Siamo fiduciosi in Braglia, in Di Somma, nel nostro operato. Siamo una famiglia, si sta creando un ambiente gioviale. Obiettivi? Non prometto niente. Conosco bene la piazza.”
L'attacco resta com'è - “Se c'è un reparto che non ha sicuramente bisogno di rinforzi è l'attacco. Abbiamo Bernardotto, Fella, Maniero e Santaniello, che sono tutti sullo stesso livello. Meritano di giocare e trovare minutaggio. Non per caso, Braglia sta facendo una sorta di turnover. Tutti hanno mercato. Abbiamo costruito una squadra forte.”
Le operazioni in uscita - “Negli altri reparti i ragazzi più giovani hanno sofferto, forse, l'assenza del pubblico; il non rendersi pienamente conto di dove giocano. Chi non lo ha capito lo sta capendo o è andato via. Parlo, ad esempio, di Burgio, un ragazzo a cui sono molto affezionato. Lo abbiamo voluto fortemente, noi e il mister. È un classe 2001. A mio avviso, di Di Somma e di tanti addetti ai lavori farà carriera. Purtroppo, un po' per vicissitudini famigliari, un po' per situazioni esterne al calcio, è dovuto tornare vicino a casa. Andrà al Renate, che impressionò con quel gran gol in Coppa Italia. È stata una delle tante squadre che lo ha cercato.”
Il mercato in entrata - “Micovschi e Illanes? Conoscono la piazza, l'anno scorso hanno fatto la differenza, nonostante siano giovani. Ci piacciono, ma non è fatta, altrimenti già si starebbero allenando con noi. Ci stiamo lavorando. Carriero? Contiamo di chiudere a stretto giro. Di Somma sta lavorando dal 24 dicembre, ci siamo visti già il primo gennaio, non abbiamo perso tempo. Mancano due partite alla fine del girone di andata e speriamo di avere già i rinforzi a disposizione per Teramo e Cavese. Il mercato è, però, imprevedibile. Anche la scorsa estate, affari già chiusi sono sfumati all'ultimo, vedi Scognamillo, finito all'Alessandria. Meglio parlare a cose fatte.”