Ancora due partite, tra domani e mercoledì, e il tour de force senza precedenti, con 8 partite condensate in soli 25 giorni, verrà mandato in archivio in concomitanza con la sosta natalizia. L'Avellino si prepara a consegnare alle statistiche il 2020, ma prima di staccare la spina, riattaccandolo solo per ricaricare le proverbiali batterie, sotto con Bari e Vibonese. Alla vigilia del match al “San Nicola”, valido per la sedicesima giornata del girone C di Serie C, in programma domani alle 15, parola a mister Braglia: “Mi aspetto di proseguire lungo la strada intrapresa, sperando di portare a casa qualcosa di importante. Ogni partita viene preparata per fare risultato, abbiamo cercato di recuperare più energie possibili per giocare una partita degna del nostro nome. Cerchiamo di migliorarci giorno per giorno, speriamo di continuare a fare bene. I ragazzi si stanno ritrovando dopo aver superato l'emergenza Covid anche se, purtroppo, giochiamo tanto e ci alleniamo poco. Stadio e avversario sono importanti, vedremo chi sarà più bravo.”
Tre gare di fila con il 4-4-2, ma, soprattutto, un atteggiamento radicalmente mutato in termini di intensità di approccio alle gare e di ritmo lungo l'arco delle stesse: “Non ci sentiamo inferiori agli altri. Abbiamo passato 30, 35 giorni nel corso dei quali non ci siamo mai potuti allenare e, di conseguenza, migliorare. Abbiamo cambiato modulo dopo la brutta prestazione a Francavilla Fontana. I ragazzi si son resi disponibili nonostante l’avessimo provato per un solo giorno. Oggi ce la possiamo giocare con tutti, poi può andare bene o male, ma credo che ora l’Avellino sia sulla strada giusta per fare il campionato che ci aspettavamo. Siamo sempre stati contenti dei giocatori che abbiamo, li abbiamo sempre difesi. La nostra, è una squadra fatta di persone perbene, di giocatori forti. Io, la società, il direttore, di quanto fatto siamo contenti. Nessuno poteva prevedere avremmo giocato tante partite senza 10, 12 uomini. I calciatori forti vanno messi in condizione di far bene.”
Tira aria di partita spartiacque: “Andremo a fare la nostra gara. Con la Ternana siamo stati più conservativi anche perché non venivamo da un bel periodo, avevamo preso due gol stupidi col Bisceglie e non eravamo così sicuri. Forse abbiamo aspettato troppo, ma i “se” e i “ma” se li porta il vento. L’autostima è aumentata con le prestazioni fatte negli ultimi giorni. Andiamo a Bari e facciamo la nostra partita. Ripeto, non ci riteniamo inferiori a nessuno, sperando di ripetere più certi tipi di atteggiamento e prestazioni.”
Sfida tra veterani con il collega Gaetano Auteri. Non è da escludere che la sfida a scacchi si tramuti in atteggiamenti tattici speculari: “Gioca 3-4-3, di solito, poi non so se cambierà. Ho letto che qualcuno diceva che avrebbe cambiato modulo, passando al 3-5-2, ma al di là di quello dobbiamo prepararci bene. Il suo marchio di fabbrica è il 3-4-3, anche quando ha vinto a Benevento col direttore Di Somma. Di certo non lo scopro io, è un grande allenatore. Tanti anni fa il 3-4-3 iniziarono ad adottarlo per affrontare il 4-4-2, ma credo che nel calcio conta, soprattutto, l’atteggiamento. Dobbiamo coprire bene il campo per quello che vogliamo fare, poi vediamo. L’Avellino è una squadra in crescita, gli altri non lo so. Possiamo migliorare ancora un bel po’, vedremo alla fine.”
Il punto sull'infermeria, ormai vuota fatta eccezione per il lungodegente Laezza e l'acciaccato Maniero: “Forte sta bene, è a disposizione. Valuteremo se è il caso di rimetterlo in porta da domani o meno. Nel calcio si fa presto a parlare. Ricordate dopo la Turris cosa fu detto su Pane? Ora è diventato uno di quelli più bravi. Ci vuole coerenza e ci sono delle gerarchie. Il titolare Forte e poi viene Pane, che, però, è al livello di Forte. Maniero? Viene con noi, è disponibile. Penso che stia bene, sennò non lo convoco. Errico? Sta facendo un programma personalizzato. Verrà in ritiro con noi e in panchina, ma non giocherà di sicuro. In ogni caso è giusto che inizi a stare di più con noi.”
A centrocampo Aloi è il leader indiscusso: “Lui, come D’Angelo, è sempre stato fondamentale. Abbiamo perso vari elementi, stiamo facendo il massimo con quel che abbiamo. Loro due stanno facendo grandi sacrifici. Stiamo cercando di dosare, ma se succede qualcosa… Aloi sta portando la croce, sta facendo molto bene. Ha personalità, facilità di calcio, è intelligente.”
Gradito imbarazzo della scelta in attacco: “Vado avanti tranquillo per la mia strada portando rispetto a tutti e quattro gli avanti. Penso di esserci riuscito, sono contento di loro. Bernardotto era preoccupato perché non faceva gol, gli ripetevamo che a noi importava la prestazione. Qui nessuno fa il permaloso, se dico qualcosa come è capitato con Maniero è giusto che poi in caso di gol risponda. So come motivare i singoli calciatori e non vedo nulla di sbagliato in eventuali reazioni d'orgoglio da parte loro. Conta solo tirare fuori il meglio da loro.”
Chiusura sul calciomercato: “Abbiamo le idee chiare, io e Di Somma. In questo momento siamo contentissimi dei ragazzi, gli vanno solo fatti i complimenti per quello che hanno passato. Speriamo di finire bene, poi andremo a intervenire dove c'è bisogno.”