Terzo successo consecutivo in trasferta per l’Avellino, che sbanca lo “Zaccheria” con il finale di 2-1 nella sesta giornata del girone C di Serie C. Foggia al tappeto con i gol di D’Angelo, al 35’ del primo tempo, e Santaniello, su calcio di rigore, conquistato da Bernardotto, al 63’. Nel finale, all’86’, la rete di Vitale, utile solo a regalare qualche patema d’animo, ma ininfluente ai fini del risultato. I biancoverdi salgono a quota 10 punti in classifica, con due partite da recuperare.
Le scelte iniziali - Massiccio turnover da parte di Braglia, che, in difesa, sostituisce l’indisponibile Luigi Silvestri con Dossena e arretra Ciancio facendo accomodare Rocchi in panchina. Sulla fascia destra agisce Rizzo, su quella opposta Burgio, preferito a Tito. Confermati, rispetto alla gara contro la Juve Stabia, gli inyrtni: Aloi, De Francesco e D’Angelo. Rivoluzionato l’attacco, con Santaniello e Bernardotto che fanno rifiatare Maniero e Fella. Il modulo è il rodato 3-5-2. Marchionni adotta un sistema di gioco pressoché speculare: 3-5-1-1. Non mancano le sorprese tra gli interpreti: Dell’Agnello non gioca, Curcio agisce alle spalle dell’unica punta D’Andrea. In mediana l’irpino Garofalo vince il ballottaggio con Rocca. Germinio, Gavazzi e Agostinone orbitano davanti a uno degli altri ex della partita, l’estremo difensore Fumagalli. Kalombo e Di Masi presidiano le corsie laterali. Raggio Garibaldi e Gentile completano il settore nevralgico.
Primo tempo - Ritmi blandi in avvio di gara. Il Foggia prova ad affacciarsi dalle parti di Forte con Kalombo, che si libera di Burgio e batte a rete vedendosi sporcare il tiro in angolo dalla retroguardia irpina (4’); l’Avellino non riesce a rendersi pericoloso, affidandosi a qualche lancio lungo di troppo. Con il passare dei minuti la differenza di tasso tecnico e fisico tra gli organici inizia a essere evidente, nonostante la scarsa lucidità in fase di manovra degli irpini. Al 17’. Santaniello si divora un gol già fatto: da zero metri, su cross dalla destra di Rizzo, l’attaccante alza troppo il colpo di testa. Quattro giri di lancette più tardi, ammonito Burgio. Braglia lo vede in difficoltà, percepisce il rischio di restare in inferiorità numerica e lo sostituisce, al 26’, con Adamo. Non la prende bene il classe 2001. La mossa si rivelerà decisiva. Al 29', rovesciata di Ciancio sugli sviluppi di un calcio d'angolo: fuori. La partita si fa maschia, non mancano i momenti di tensione. A smorzarli l’urlo liberatorio degli ospiti, che al 35’ si portano in vantaggio: Rizzo mette dentro un altro bel pallone, che attraversa tutta l’area di rigore; Kalombo liscia l'intervento di testa; Adamo controlla e calcia incrociando il diagonale. A D’Angelo, tutto solo davanti alla porta sguarnita, non resta che spingerla in fondo al sacco. Terzo gol in quattro partite per il centrocampista ex Livorno. Al 42’, altra chance per l’Avellino: corner, la palla arriva a Dossena, che non dà forza alla conclusione verso la porta di Fumagalli. Al secondo e ultimo minuto di recupero concesso dall’arbitro Bitonti, gran botta dalla distanza di Ciancio, gol non convalidato per una fuorigioco di rientro di Santaniello, sulla traiettoria del pallone. Una decisione che non convince Miceli e compagni, che guadagnano gli spogliatoi non lesinando proteste nei confronti del direttore di gara.
Secondo tempo - Si riparte con due cambi tra le file locali: Dell’Angello e Ndiaye rilevano Kalombo e Raggio Garibaldi. Fioccano i gialli (Santaniello e Germinio finisco sull’elenco dei “cattivi” tra il 53’ e il 54’). Al 55’, Avellino vicino al raddoppio: Adamo è scatenato, altro tiro-cross, come in occasione della rete del vantaggio, Bernardotto irrompe sulla traiettoria, ma non riesce a trovare lo specchio della porta. Deludenti i padroni di casa, che non riescono a scuotersi e a dare segnali di pericolosità. Così, al 61’, è ancora Avellino: Bernardotto, con malizia, sposta il pallone al culmine di un contropiede; Gavazzi, ingenuamente, lo aggancia e lo mette giù in piena area di rigore: penalty netto, trasformato, due giri di lancette più tardi, da Santaniello. Fumagalli spiazzato. Primo sigillo in biancoverde per il centravanti ex Picerno. Al 71’, con il risultato in ghiaccio, Braglia continua le sue rotazioni cambiando l’attacco: Fella e Maniero al posto di Bernardotto e Santaniello. C’è spazio pure per Marco Silvestri: fuori D’Angelo. Subito dopo ci prova De Francesco, da posizione defilata sulla sinistra: Fumagalli vola a deviare la sua punizione a giro. Al 76’ e al 79’, Maniero cerca di sbloccarsi: nella prima circostanza perde l’attimo e calcia debolmente favorendo la presa di Fumagalli; nella seconda, senza pressione, spara sul fondo un diagonale. La partita sembra ormai a scivolare via senza ulteriori sussulti, ma Agostinone ruba palla, Balde supera in velocità De Francesco e prende la linea di fondo scodellando al centro per Vitale. Botta sotto la traversa. Primo gol in campionato subito. Il forcing finale dei satanelli non sortisce, però, effetti. Non bastano tre minuti di recupero. Finisce così. Foggia - Avellino 1-2. Domenica, al “Partenio-Lombardi” (ore 17,30) il derby contro la Casertana.
Il tabellino.
Foggia - Avellino 1-2
Marcatori: pt 35’ D’Angelo, st 18’ Santaniello (rig.), 41’ Vitale.
Foggia (3-5-1-1): Fumagalli; Germinio, Gavazzi, Agostinone; Kalombo (1’ st Dell’Angello), Garofalo (36’ st Vitale), Raggio Garibaldi (1’ st Ndiaye), Gentile, Di Masi; Curcio (32’ st Balde); D’Andrea (45’ st Tascini). A disp.: Di Stasio, Moreschini, Morrone, Lucarelli, Aramini, Pompa. All.: Marchionni.
Avellino (3-5-2): Forte; Ciancio, Miceli, Dossena (32’ st Rocchi); Rizzo, Aloi, De Francesco, D'Angelo (26’ st M. Silvestri), Burgio (26’ st Adamo); Santaniello (26’ st Maniero), Bernardotto (26’ st Fella). A disp.: Pane, Pizzella, Tito, Errico, Mariconda, Bruzzo, Nikolic. All.: Braglia.
Arbitro: Bitonti della sezione di Bologna. Assistenti: De Pasquale della sezione di Barcellona Pozzo di Gotto e Fraggetta della sezione di Catania. Quarto ufficiale: Pashuku della sezione di Albano Laziale.
Note: Ammoniti: Burgio, Aloi, Curcio, Santaniello, Germinio, Ndiaye e Dossena per gioco falloso; Vitale per comportamento non regolamentare. Angoli: 2-5. Recupero: pt 2’, st 3’. Spettatori: 300 circa.