Avellino, il primo giorno di un ritiro mai visto così

Al "Castagneto" porte chiuse, solo Braglia sugli spalti a osservare i suoi dall'alto

avellino il primo giorno di un ritiro mai visto cosi
Sturno.  

Il ritiro ai tempi del Coronavirus, l'Avellino, come tutte le altre squadre, non lo aveva mai vissuto. Gli spalti del campo sportivo il “Castagneto” di Sturno, mai visti così. Sulle poltroncine, di solito gremite dai tifosi, un solo spettatore, autorizzato, di lusso: il neo-tecnico dei biancoverdi, Piero Braglia, che ha approfittato dell'inusuale privacy affidare la prima seduta di allenamento  al suo vice Domenico De Simone, ex calciatore e centrocampista dei lupi. L'allenatore toscano, dopo un breve conciliabolo con calciatori e staff, a doverosa distanza di sicurezza, ha potuto così scrutare la sua nuova creatura dall'alto. Un po' fanno i manager in Premier League. Porte chiuse per tutti gli altri. O quasi perché la conformazione dell'impianto sportivo permette molto più che semplicemente di sbirciare dall'esterno. Ma nessun assembramento. Nessun comportamento fuori dalle righe e dalle norme. In attesa dei colpi di mercato, con il ritorno di Castaldo che si avvicina a grandi passi, i volti nuovi sono stati rappresentati dal portiere Francesco Forte e dal difensore Gabriele Rocchi. Il preparatore atletico Natalino Orrù ha subito imposto ritmi alti pressando il gruppo, guidato dal capitano in pectore, Giuliano Laezza. A fare da cornice il Comune irpino, che è tornato a ospitare l'Avellino a due anni di distanza per la gioia della comunità e del sindaco, Vito De Leo. Domani, avanti con l'iter previsto dal protocollo e con le sedute individuali in attesa di passare a quelle diavoro vere e proprie, collettive, tamponi permettendo.