Troppo Catania per un Avellino formato cantiere aperto: 3-6

Dominio degli etnei al "Partenio-Lombardi", lupi penalizzati dai conclamati limiti d'organico

Avellino.  

Termina con un’imbarcata di proporzioni tennistiche il debutto stagionale in campionato dell’Avellino, che viene travolto con il finale di 3-6, al “Partenio-Lombardi”, dal Catania. Palese il gap tecnico tra le due squadre e i conclamati limiti di rosa dell’Avellino, evidenziati dalla girandola di cambi nella ripresa, quando il Catania ha mandato a segno praticamente tutta la panchina, invece, corta, a dir poco, dei padroni di casa, che dopo aver sforato il budget per il mercato devono trovare soluzioni immediate (nuova fideiussione, in primis, sponsor o cessione del club, non di meno, ndr) per evitare di disputare un torneo con una rosa pericolosamente incompleta, nonostante la grande generosità dei propri sostenitori, che tra abbonamenti e biglietti venduti hanno affollati in più di cinquemila unita gli spalti. Va bene l’entusiasmo, la voglia di superarsi, ma in questa categoria non c’è spazio per improvvisare o sperare nella forza di volontà per fare punti e risultati.

Il pre-partita - Prima del fischio di inizio capitan Morero deposita un mazzo di fiori sotto la Curva Nord in ricordo di Flavio Puleo, storico presidente dei “Bancoverdi Insuper…Abili”, scomparso prematuramente lo scorso 19 giugno. Ignoffo, che deve fare a meno dello squalificato Parisi, recupera in extremis Njie, che alla vigilia non figurava nell’elenco dei convocati. Non sono della partita il difensore Illanes ed i centrocampisti De Marco e Karic per i sopra citati problemi legati alla necessità della società di produrre una nuova fideiussione, indispensabile per procedere ai loro tesseramenti e continuare a fare mercato (la finestra estiva chiude il 2 settembre, ndr).

Le scelte degli allenatori - Il tecnico palermitano, all’esordio in un campionato professionistico, opta per un 3-5-2 piuttosto obbligato con Abibi tra i pali; Zullo, Morero e Laezza in difesa; Celjak, Palmisano, Di Paolantonio, Rossetti e Michovschi a centrocampo; Albadoro ed Alfageme in attacco. Tra le file degli etnei una sola novità rispetto all’undici iniziale ipotizzato alla vigilia: nel suo 4-3-3, in mediana, Camplone preferisce Llama a Mazzarani.

La cronaca - Le squadre partono con il piede pigiato sull’acceleratore sfidandosi senza grandi tatticismi. Il primo sussulto è firmato da capitan Lodi, che dopo tre giri di lancette va al tiro, smorzato; Sarno si fionda sul pallone e calcia a botta sicura, ma Morero è strepitoso con una impeccabile e fondamentale chiusura in tackle scivolato alle spalle del fantasista. Al 5’ si fa vedere l’Avellino: Di Paolantonio mette al centro per Albadoro, lasciato colpevolmente solo al centro dell’area di rigore. L’attaccante, quasi incredulo per il tanto spazio lasciato a disposizione dalla difesa siciliana, colpisce di testa, ma non impensierisce Furlan, sicuro nella presa centrale. Subito dopo i lupi devono andare in trincea: all'8' rimpallo in area, la palla arriva a Di Piazza, che scarica il sinistro a due passi da Abibi, bravo a chiudere lo specchio e a mantenere il risultato sullo 0-0; all'11' tocco a rimorchio per Dall'Oglio, che si coordina e tira, ma non torva lo specchio della porta. Subito dopo Lodi ci prova direttamente da calcio d’angolo facendo correre un brivido lungo la schiena di Abibi, che controlla, non senza affanni, che la sfera termini oltre la traversa; al 15’ combinazione a tutta velocità tra Lodi, Sarno e Di Piazza, che scappa via sul filo del fuorigioco, si gira, e incrocia di poco a lato. La resistenza irpina crolla, inesorabilmente, al 23' a margine di un totale dominio catanese: Di Piazza anticipa Morero e scarica in fondo al sacco su assistenza rasoterra di Pinto, dalla fascia mancina, realizzando il gol dello 0-1. Palla al centro il Catania va vicino al raddoppio con Sarno, devastante: il suo sinistro sibila vicino all’incrocio dei pali, con Abibi ormai fuori causa. Chi non sbaglia mira è, invece, Lodi, che alla mezz'ora si esibisce nella specialità della casa: il sinistro direttamente su calcio di punizione, dai 30 metri, Abibi non è irreprensibile nella velocità con cui si distende sulla sua destra. Palo-gol ed è di nuovo festa per i circa 300 tifosi catanesi nel settore ospiti. Cala il gelo sul “Partenio-Lombardi”, ma l’Avellino ha un guizzo d’orgoglio e al 35' dimezza lo svantaggio: Di Paolantonio scarica un gran diagonale respinto da Furlan, Albadoro batte e ribatte con caparbietà gonfiando la rete. Primo gol in biancoverde per l’ex Ternana, esplode di gioia la Curva Sud. Sul finire della prima frazione di gioco un’occasione per parte: Dall’Oglio alza di poco la mira di testa a due passi da Abibi; Rossetti spara alto con un tiro dalla distanza. Si va al riposo dopo due minuti di recupero sul risultato parziale di 1-2.

Si riparte senza cambi. Al 50’ tris del Catania: Di Molfetta dalla sinistra manda fuori giri Laezza, Di Piazza addomestica il pallone e supera Abibi con un lob chirurgico. La reazione irpina, con Alfageme evanescente, è affidata ad Albadoro, che al 54’ si gira e calcia dal limite dell’area di rigore: alto. Ma al 58’ è ancora Catania: Di Molfetta scarica sull’esterno della rete. Al 61’ Ignoffo prova a scuotere i suoi con uno dei pochi cambi a disposizione: Silvestri rileva Rossetti, insufficiente dopo le ottime prestazioni in Coppa Italia di Serie C contro Paganese e Bari. Decisamente d un altro livello i cambi a disposizione del Catania, che manda in campo Mazzarani e l’ex Catania per Dall’Oglio e Sarno. E proprio il primo dei subentrati del Catania, Welbeck cala il poker al 69’: cross dalla sinistra respinto al limite dell’area, tiro di prima intenzione a mezza altezza che termina la sua corsa alla destra di Abibi. La sconfitta assume le proporzioni del tracollo due minuti più tardi quando Mazzarani addomestica un cross, rientra sul destro e spolvera l’incrocio dei pali, prima che l’ennesimo “rincalzo”, ovvero Bucolo spedisca in fondo al sacco la rete il sigillo dell’1-6 con un destro dal limite. Cori contro De Cesare. Di Paolantonio prova a limitare i danni al 77’ con un destro sul primo palo che sorprende il colpevole Furlan, con la visuale impallata. All’80’ ancora Furlan non è attento, arpiona Alfageme in area di rigore e viene ammonito: calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Di Paolantonio, che all’81’ realizza il gol del 3-6. All’86’ colpo di reni di Abibi su botta dal limite di Pinto, sugli sviluppi del corner la traversa aiuta il portiere italo-albanese negando la gioia del gol a Catania. Quattro minuti di recupero, il risultato, però, non cambia più. Applausi di incoraggiamento della Curva Sud e di tutto lo stadio a fine gara perché le responsabilità della debacle non sono certo di squadra e tecnici. E, allora, per dirla alla Lubrano, "la domana sorge spontanea": quando, chi di dovere, deciderà di assumersele?

Il tabellino.

Avellino - Catania 3-6

Marcatori: pt 23’ Di Piazza, 30’ Lodi, 35’ Albadoro; st 5’ Di Piazza, 24’ Welbeck, 27’ Mazzarani, 30’ Bucolo, 32’ Di Paolantonio, 36’ Di Paolantonio (rig.).

Avellino (3-5-2): Abibi; Zullo, Morero, Laezza; Celjak, Palmisano (28’ st Carbonelli), Di Paolantonio, Rossetti (16’ st Silvestri), Micovschi; Alfageme (40’ st Petrucci), Albadoro. A disp.: Tonti, Pizzella, Njie, Falco, Saporito, Corcione. All.: Ignoffo.

Catania (4-3-3): Furlan; Biondi, Silvestri, Saporetti, Pinto; Dall’Oglio (22’ st Mazzarani), Lodi, Llama (13’ st Welbeck); Sarno (23’ st Catania), Di Piazza (28’ st Curiale), Di Molfetta (28’ st Bucolo). A disp.: Martinez, Noce, Mbende, Marchese, Pecorino, Liguori. All.: Camplone.

Arbitro: De Santis della sezione di Lecce. Assistenti: Mittica e Gregorio della sezione di Bari.

Note: Ammoniti: Dall’Oglio e Furlan per gioco falloso. Angoli: 4-4. Recupero: pt 2’; st 4’. Spettatori: 5301 (2633 abbonati, 258 tifosi ospiti) per un incasso di 29.779 euro.