Dire che un momento delicato è un eufemismo. Lo sa bene Massimo Rastelli, che alla vigilia di Avellino - Pescara non si sottrae da una riflessione ad ampio raggio sul momento, palesemente delicato, dei biancoverdi.
Tornare nei playoff - “Non dobbiamo pensare alle pressioni, ma solo alla partita con il Pescara: un risultato positivo ci permetterebbe di tornare nei play off. Bisogna andare avanti a testa alta perché ci siamo consolidati nella categoria e per una piazza come Avellino è di vitale importanza".
Gli avversari - “Il Pescara ha un ottimo organico con il miglior attacco del campionato. Siamo pronti a dar battaglia”.
Questione preparazione - “Non rispondo sulla questione atletica. Questa squadra è andata oltre i suoi limiti, ora si esprime normalmente ed è sfortunata in alcuni episodi. Ognuno pensa di avere la verità in tasca, io ho la mia: penso che siamo una squadra che finora ha disputato un torneo straordinario, salvandosi con largo anticipo, ma sembra che nulla venga apprezzato. Magari tra dieci anni questo momento sarà ricordato con una certa nostalgia. Detto ciò, vanno bene le critiche, ma dispiace aver sentito cattiverie verso lo staff tecnico, composto da un gruppo di veri professionisti. E poi, offendere i calciatori non va bene: un giocatore come Castaldo va apprezzato anche se sbaglia quattro partite di fila”.
Il vero fallimento sarebbe stato retrocedere - “Il fallimento sarebbe la retrocessione e non la mancata conquista dei play off. Questa squadra ha dato molto di più di quello che poteva dare. Non bisogna dimenticare che ci sono episodi che ci hanno danneggiato ed hanno pesato”.
(Di seguito la conferenza stampa di Massimo Rastelli)
Marco Festa