Foti cade o resta? Live consiglio comunale

Si approvano gli equilibri del bilancio. La cronaca minuto per minuto

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

Partito il consiglio comunale per l'approvazione degli equilibri di bilancio che sancirà o meno la permanenza del sindaco. Ventinove i presenti, spiccano in bella mostra le sedie fantasma dinanzi a Foti: gli assessori che ieri hanno rassegnato le proprie dimissioni.

Il consiglio è aperto, come di consueto, dagli strali feroci del consigliere Giordano: "Come tutti i presenti ho subito un'onta: essere di nuovo qui a votare equilibri di bilancio che, di fatto, non erano stati approvati nella scorsa seduta col risultato di quindici voti contrari e quindici favorevoli. Inizierei, signor sindaco, commentando quelle sedie vuote davanti a lei: emblema di un canovaccio ben noto, l'ennesimo azzeramento della giunta da parte di questo sindaco. (siamo di fatto a ventisei assessori cambiati dall'inizio dell'esperienza Foti ai quali vanno aggiunti quelli vittima di quest'altro giro di ruota)".

Giordano ha poi evidenziato, supportato ampiamente da Gianluca Festa, tutte le note incognite di questo bilancio da approvare: la questione Acs, rimandata all'inizio dei processi prevista per novembre. Quella relativa al bilancio del Gesualdo con la stagione ancora pregiudicata, e le vicende finanziarie venute fuori in seguito alla recenti inchieste della Procura.

Il sindaco ha confermato quanto già dichiarato in precedenza: "Ieri i componenti della giunta mi hanno chiesto di protocollare le proprie dimissioni. Nei prossimi cinque giorni, se avrò possibilità, nominerò i successori. Per quanto riguarda le domande di tipo tecnico, parleranno il responsabile delle finanze(Marotta) e il segretario generale(Feola)".

Segretario che ha provato a dare una risposta ai quesiti che gli sono stati posti. Un intervento, il suo, che però nella sostanza ha convinto pochi. Lo stesso Feola al termine delle proprie dichiarazioni, con un laconico "e basta", ha tradito la fatica compiuta per trattare la complessa questione: "Per quanto riguarda il Gesualdo - ha spiegato - c'è la cifra di 450mila euro per ripianare i debiti pregressi. Per Acs non si può al momento approvare il bilancio del 2015 a causa delle vicende giudiziarie ben note. Quindi, di fatto, i tempi del ripiano slittano. Sicuramente affronteremo il discorso non prima dell'anno prossimo, dopo i processi che riguarderanno Acs". 

E' la volta di Nadia Arace intervenire. La consigliera opta per una stilettata sagace: "Il mio intervento durerà meno di un minuto. Anzi, si riduce ad una semplice domanda: cosa ha spinto i consiglieri che a luglio e nella scorsa seduta comunale non c'erano (Medugno e Melillo di area D'Amelio) ha venire qui stasera a votare? Eppure ci esprimiamo sempre sul medesimo argomento: l'approvazione degli equilibri di bilancio".

In un silenzio assordante ma prevedibile della maggioranza che per l'ennesima volta fa scena muta, si sente la solita voce, come potete prevedere, di Giancarlo Giordano che però, ve lo anticipiamo, stavolta riesce a scuotere la stoicità del primo cittadino spingendolo alla risposta: "Una situazione quella attuale - incalza Giordano - così disperata io non l'ho mai evidenziata. Siamo di fronte alla solita bancarella nella quale lei, sindaco, ha ridotto questo consiglio comunale. Anche questa volta vedremo applicarsi questo medesimo sistema. Lei, sindaco, dovrebbe fare una riflessione: la sua è una maggioranza fatta di personalismi e interessi specifici che nulla hanno a che fare con gli interessi della città. Il segretario ci ha spiegato come ci siano i soldi per appianare i debiti del teatro, non quelli per farlo ripartire. E su acs, altrettanta vergogna. Lei sindaco doveva vigilare, dov'era? Cosa fa quest'amministrazione? Ogni mattina vedo gente che cammina nei corridoi invece di svolgere il proprio compito. Cosa fa lei sindaco?"

A questo punto Foti non può esimersi dal rispondere, visibilmente ferito nell'orgoglio, sbotta: "Quello che non fa lei".

Il segretario comunale Livio Petitto prova a tranquillizzarlo. Ma Giordano coglie la palla al balzo: "Sindaco, non mi interrompa e ascolti".

Ormai il sasso è lanciato. Foti ribatte ancora: "Lei non mi offenda".

Giordano chiosa: "Nessuno la offende sindaco e se si sente ferito dai fatti oggettivi che le ho elencato allora forse in fondo in fondo sa anche lei che qualcosa non va. E meno male. Dallo scorso consiglio comunale la sua amministrazione è ai titoli di coda. Io non posso che fare quello che lei non ha avuto mai il coraggio di fare: chiedere scusa alla città".

Dal pubblico si sollevano diversi applausi che il segretario Petitto non può far zittire.

Stiamo per giungere alle battute finali del consiglio, c'è tempo per un intervento del consigliere Preziosi che vi invitiamo a tenere bene in mente perché rappresenta uno dei nodi focali coi quali il futuro amministrativo della città dovrà confrontarsi. Perché è anche in ragione di quel patto proposto da uno dei massimi riferimenti delle opposizioni in un momento critico vissuto dal sindaco, che è spiegato quanto sta ora avvenendo: "In questi giorni - dice Preziosi - ne ho sentite di tutte i colori sul mio conto: si è parlato a sproposito di trasformismo, il male dal quale secondo alcuni commentatori sarei affetto. Io non posso che ribadire quanto detto: ho nei documenti qui davanti la lista dei fondi che potremmo intercettare, a partire dall'area vasta, oltre dieci milioni di euro. Di fronte alle reali esigenze della città, del futuro di Avellino, credo che ogni discorso personalistico passi in secondo piano. Ed è per questo che ho teso la mano al sindaco. Poi, se Foti anche stavolta non sceglierà in autonomia sulla giunta di alto profilo, dichiaro dinanzi alla città che ammetterrò l'errore e mi farò da parte".

"Sarebbe ironico, se non si parlasse della città - commenta Alberto Bilotta - riflettere sul fatto che qui si ragiona di milioni di euro, di progetti titanici da realizzare in cento giorni, quando a Borgo Ferrovia per citare un esempio, non si è riusciti a far tagliare l'erba in un mese. Ma di cosa parliamo esattamente? Ormai con quest'amministrazione non mi sorprendo più di nulla. Anzi, non oso immaginare cosa succederà adesso".

Il consiglio comunale riesce a regalarci momenti di ulteriore ilarità seguiti da altra concitazione. Il consigliere Festa prima di procedere col voto pone una domanda, oggettivamente legittima e altrettanto oggettivamente semplice nella sua chiarezza: "Le dimissioni degli assessori, sindaco, sono protocollate e dunque ufficiali?"

Segue una confusione tremenda che coinvolge Festa, il segretario generale Feola oggi costretto agli straordinari, e il segretario comunale Petitto. Nessuno risponde in un primo momento al consigliere Festa, e si temporeggia invece di esprimere una risposta affermativa o meno. Petitto si accalora e dichiara: "Quello che lei dice Festa non è attinente". Segue poi una scena che davvero ha ben poco a che fare con un consesso comunale, una sfida a chi urla di più fra Festa che vuole la sua risposta, e Petitto. Poi, alla fine, si prende la scelta oggettivamente più logica: rispondere al quesito sulle dimissioni che secondo il segretario generale Feola sono ritenute legittime

Festa poi si scatena e invoca la coerenza di quanti la scorso consiglio comunale hanno votato contro il bilancio, invitandoli, testualmente, a non vendersi. Con particolare riferimento ai consiglieri democratici. Qui riportiamo ai nostri lettori i voti contrari del 19 settembre scorso in modo che possano avere una lettura oggettiva dei fatti: Negrone, Poppa, Festa, Miro, Genovese, Bilotta, Pericolo, Preziosi, Cicalese, Battista, Giordano, Arace, Spiezia, Palumbo e Di Iorio.

Finalmente si vota: diciotto voti favorevoli, i quindici dell'ultima volta più Gerardo Melillo, Francesca Modugno (assenti lo scorso consiglio comunale) e Nicola Poppa che di fatto ha cambiato idea. Tredici i contrari, da segnalare Cicalese che non si è espresso. Gli equilibri di bilancio sono approvati.