Adiglietti: ma dissidenti di che? D'Amelio chiara su Foti

Storico dameliano ad Avellino boccia le opposizioni strumentali. E parla del futuro del sindaco

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

“Non saprei dire cosa centri un partito, penso al pd, rispetto ad atteggiamenti come quelli ai quali abbiamo assistito anche nell'ultimo consiglio comunale ad Avellino. Non ho trovato un solo motivo di differenziazione tra chi protesta e il sindaco Paolo Foti. C'è più che altro una ricerca di spazi incredibile, come dire, se ci sono io va bene, altrimenti va tutto male e bisogna cambiare”. Gerardo Adiglietti, riferimento storico del partito democratico cittadino, baluardo della presidente D'Amelio ad Avellino, ci aiuta a ricostruire cosa accade fra i banchi di via Tagliamento, in attesa del voto di lunedì che chiarirà il futuro del sindaco Paolo Foti. Il quale proprio dall'area che fa capo alla presidente D'Amelio potrebbe (dovrebbe) esser salvato. (Leggi "L'accordo che salverà Foti")

Adiglietti, mi sembra di capire che lei sia molto critico con quei consiglieri oggi etichettati come dissedenti. E che quasi tenda la mano al sindaco di Avellino. E' così?

“Più che altro, come le anticipavo, non capisco in che modo si possa coinvolgere un intero partito come quello democratico all'interno delle beghe amministrative della città. Per semplificare: se ci fosse un problema da affrontare con i consiglieri comunali che hanno vedute diverse rispetto al sindaco, capirei la loro posizione critica. Ma su quanto sta accadendo, non vedo nient'altro che una caciara che nulla ha che fare con Avellino e i suoi cittadini”

Insomma, lei dice che tanti stanno giocando a nascondino. Coprendosi sotto l'ombrello di etichette e presunte correnti, pensiamo ai deluchiani o ai dameliani, per giustificare i propri interessi personali?

“Esattamente. Io non sto difendendo il sindaco, con il quale in passato ho avuto scontri anche duri. Semplicemente non considero politica quella messa in atto da alcuni consiglieri che non capiscono come i cittadini di Avellino se ne freghino perché hanno capito che in queste schermaglie sterili non c'è nulla che riguardi la loro città. Si combatte per ambizioni personali, nulla più. La differenziazione di vedute alla quale stiamo assistendo è riflesso di questi interessi, e non di un desiderio di offrire diverse soluzioni ai problemi di Avellino. Inoltre, se proprio si vuol parlare di correnti, trovo inconcepibile un comportamento al quale assisto sempre più spesso ultimamente: sento tanti dire di essere vicini a Rosetta D'Amelio, ma queste persone prima dov'erano? Io non le ho mai viste, c'è persino chi faceva votare qualcun altro invece della presidente. Mentre altri, come il sottoscritto, combattevano "pancia a terra" per Rosetta e con lei hanno risistito fino all'affermazione che l'ha vista trionfare raccogliendo più voti di tutti in provincia”.

Ecco che, scusi l'etichetta, viene fuori il dameliano di ferro. Ma a parte l'ironia, proprio alla luce del suo rapporto strettissimo con la presidente, se dovesse sbilanciarsi indicando la posizione della D'Amelio rispetto alla questione cittadina, dice che sarà proprio un suo intervento a salvare Foti?

“Io credo che la presidente D'Amelio abbia detto in termini molto chiari ciò che pensa: il suo appoggio al sindaco è fuori discussione. Il problema è recuperare un minimo comun denominatore che sia fatto di buon senso anche e soprattutto da parte di Foti. La posizione della presidente è in sintesi quella di un anno e mezzo fa, quando disse al sindaco di cambiare tutta la giunta e mettere il meglio che c'era. Gli chiese di agire in assoluta autonomia, lei non avrebbe suggerito alcun nome. Foti agì diversamente e io lo criticai aspramente per questo”.

Ora assistiamo ad un “riproviamoci insieme” che dovrebbe veder trionfare la posizione della D'Amelio. Certo, salvo sconvolgimenti che coinvolgano, scusi il gioco di parole, le “vedute politiche” di altri consiglieri ...

“Io non scomoderei la parola “politica”, queste barzellette non posson riguardare Avellino, il suo presente e il suo futuro. Basta personalismi, a partire da questa dissidenza che le ripeto, ancora una volta, non capisco dietro cosa o su cosa si poggi”.

Grazie Adiglietti

"A lei"