Foti: domani prendo la mia roba e la porto a casa

Rimandata l'approvazione degli equilibri di bilancio. Il sindaco sembra giunto all'addio

Capiremo presto se quelle dichiarazioni sono dettate dall'amarezza di un momento oggettivamente triste: nessun sindaco dovrebbe infatti essere lasciato nello stato in cui, il partito democratico in primis, ha lasciato Foti.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

Non mi interessa cosa è accaduto qui stasera, domani raccolgo la mia roba e la porto a casa. Parole pesantissime e soprattutto cariche di amarezza quelle pronunciate dal sindaco di Avellino Paolo Foti alla fine del consiglio comunale di stasera conclusosi poco fa. Parole che sembrerebbero (i colpi di scena sono sempre dietro l'angolo, lo sappiamo) sancire la fine di questa esperienza amministrativa.

Dichiarazioni arrivate a margine di un consiglio comunale nel quale si approvavano gli equilibri di bilancio, culminato con quindici voti a favore e quindici contrari. Esito che di fatto fa cadere la proposta di approvazione e scattare la diffida prefittizia. Ora il prefetto, secondo la legge, assegnerà un termine non superiore a 20 giorni per l’approvazione dello schema di bilancio predisposto dalla giunta; scaduto il quale, adotta il provvedimento in sostituzione dell’ amministrazione inadempiente mediante un commissario appositamente nominato. 

Proprio alla luce di un bilancio ad oggi delegittimato, immaginare un futuro per il sindaco e la sua squadra di governo che al momento esiste solo su carta (lo stesso Foti ha più volte dichiarato che la giunta composta da questi assessori è formalmente azzerata) appare impossibile. E il silenzio eloquente del sindaco, dopo quella frase lapidaria, sembrano l'emblema di questa presa d'atto.

Pur non potendo dimenticare che più volte in passato Foti ha parlato di dimissioni, salvo poi tornare indietro. Capiremo nei prossimi giorni, forse già domani, se le sue dichiarazioni sono qualcosa di più di una laconica reazione all'amarezza del momento comunque profondamente pesante dal punto di vista emotivo. Nessun sindaco dovrebbe infatti essere lasciato nello stato in cui, il partito democratico in primis, ha lasciato Foti.

Un epilogo, quello di stasera, che come dicevamo in apertura di articolo, arriva alla fine di un consiglio comunale rocambolesco: quando le votazioni sembravano protendere a favore dell'approvazione del bilancio sono rientrati in aula i consiglieri Festa, Poppa, Negrone, Miro e di Iorio che hanno votato "no", sancendo il risultato finale.

Sarà davvero la fine per quest'esperienza amministrativa? Per Paolo Foti la risposta sembrerebbe inequivocabilmente affermativa.