Atripalda, ronde e fototrappole contro i pirati ambientali

Gesto di grande civiltà dell'amministrazione. I cittadini diventano le prime guardie ambientali.

Nascono le "guardia ambientali". Cittadini impegnati per la tutela ambientale del proprio comune.

Atripalda.  

 

di Andrea Fantucchio

“Le guardie ambientali sono nate con l'intenzione di far fronte all'aumento dei fenomeni d'inciviltà da parte di quelli che reputo pirati ambientali. Segnaleranno l'abbandono di rifiuti e defezioni canine, e contribuiranno a vigilare sulla raccolta differenziata”. Ci spiega Antonio Prezioso, assessore all'ambiente di Atripalda, che introduce il progetto ecologico dell'amministrazione Spagnuolo, destinato alle realtà associative della città.

Per far fronte all'inquinamento quotidiano crescente, soprattutto quello legato ad episodi d'inciviltà, l'amministrazione ha deciso di collaborare attivamente con la cittadinanza. Le associazioni che aderiranno faranno anche delle ronde e, poi, evidenzieranno alle forze dell'ordine dove intervenire se necessario.

“Abbiamo già avuto diverse adesioni – continua Prezioso - da associazioni che operano sul territorio, ma per una questione di trasparenza, la prossima settimana pubblicheremo il bando destinato a tutte le realtà associative che hanno i requisiti. Questo progetto si affiancherà ad un'altra iniziativa destinata a contrastare l'inciviltà e l'abbandono dei rifiuti: foto-trappole inserite nelle aree meno controllate. Affiancate da sanzioni per i trasgressori catturati dalle immagini”.

“Una gestione corretta dei rifiuti urbani – conclude - fa sì che ci sia sempre un ricorso minore ad impianti di trattamento di rifiuti e discariche. La salvaguardia dell'ambiente nasce in casa nostra. Ridurre il quantitativo di rifiuti che finisce in impianti come lo Stir è l'inizio di un comportamento virtuoso per riscattare il territorio”.

Un gesto di civiltà quotidiana, semplice e per nulla dispendioso (le guardia ambientali riceveranno al massimo un rimborso spese) che da un lato permette di avere un controllo capillare di quanto avviene in città, e dall'altro sensibilizza realmente i cittadini rendendoli protagonisti principali di quanto avviene nella loro città. Un esempio virtuoso e concreto di cittadinanza attiva, a nostro avviso da riproporre in tutti i comuni irpini, a partire da Avellino. Dove si vive costantemente un paradosso: da un lato gli incivili, dall'altro tutte quelle associazioni o gruppi di cittadini che vorrebbero offrire il proprio contributo, gratuitamente, ma che non riescono a trovare un punto di dialogo con l'amministrazione. Atripalda insegna che basta davvero poco, non si lasci cadere questo spunto nel nulla.