Renzi e De Luca: il Patto c'è, ora i fatti. Avete tre anni...

Vedremo se sono state solo chiacchiere. Abbiamo riportato una lista di alcune opere finanziate.

La Regione ha due, tre anni di tempo per completarle. Vigileremo, con un report ogni due mesi. Il governatore si gioca la reputazione. La Campania il suo futuro. Il nostro.

Avellino.  

 

di Luciano Trapanese

Il Patto per la Campania Renzi e De Luca l'hanno siglato. Con tanto di fanfare, belle parole, intenzioni ancora migliori e molti clap clap. Vogliamo credere che quella firma sia anche il là al risveglio della Campania. Credere non ci costa molto. Ma questa volta siamo di fronte a progetti concreti, messi lì, sulla carta, precisi, dettagliati, circostanziati (come si dice). E allora, beh, saremo attenti, insieme ai nostri lettori. Due, tre anni, dicono e saranno tutti portati a termine? Ci informeremo e vedremo se vanno avanti i lavori. Se davvero la politica ha capito che si deve cambiare passo o se – invece - siamo di fronte alle “eterne promesse”.

Se la Campania non si muove è finita. Siamo già nel baratro, ma la via d'uscita s'intravede. Ancora un passo indietro e si entra in un buco nero. Definitivo.

De Luca lo sa. Lo ha detto nel suo discorso d'insediamento. Ha tracciato il suo programma per il futuro. Ci è sembrato ricco di ambizioni e visioni. Qualcuno ha detto: il libro dei sogni. Abbiamo pensato: questa terra ha bisogno di sogni. Con il Patto sono arrivati (si spera), anche i soldi. Ora si mettano al lavoro. E vediamole le opere che nel giro di due, tre anni dovranno essere portate a termine. E' una bella lista. Segnatele. Poi potremo dire: De Luca (e Renzi) hanno mantenuto le promesse. Oppure (e non vorremmo): come al solito chiacchiere e distintivo (tanto per citare l'Al Capone de “Gli intoccabili”).

Le fanfare hanno annunciato: da maggio inizia lo smaltimento delle ecoballe. Perfetto. Tra qualche giorno, quindi. E' il primo esame del Patto. Capiremo subito se funziona. Se c'è raccordo tra quello che s'è detto e quello che si farà. Come si dice: chi parte bene è a metà dell'opera. E allora si parta. E bene. Anche perché altrimenti la credibilità dell'intero Patto rischia di vacillare qualche giorno dopo la firma. E sul punto a giocarsi la reputazione politica è soprattutto De Luca (che la rimozione delle ecoballe l'ha annunciata dal suo primo giorno da governatore).

E poi. Vediamoli un po' gli altri progetti. Non tutti, altrimenti vi annoiamo. Ma soprattutto quelli che riguardano Avellino, Benevento e Salerno.

L'eterna Lioni-Contursi-Grottaminarda, dovrebbe (forse per scaramanzia bisognerebbe non usare il condizionale, ma davvero non ce la facciamo a farne a meno), dovrebbe essere completata. A proposito di strade a scorrimento veloce, sono previsti i lavori di messa in sicurezza sulla Salerno – Avellino (e finalmente). Restiamo nel settore trasporti (infrastrutture fondamentali per qualsiasi ipotesi di sviluppo), si riparla e molto di strade ferrate. In questo caso Avellino potrebbe iniziare a mettere fine al suo isolamento ferroviario: nel Patto si fa riferimento esplicito alla tratta per Benevento e Salerno. Senza dimenticare il ripristino (in chiave turistico-ambientale) della Avellino – Rocchetta Sant'Antonio. Sul fronte sannita: ammodernamento (era ora) della tratta Benevento – Cancello e il ripristino della linea che collega il capoluogo sannita con Pietrelcina.

Un salto a Salerno dove è previsto tra l'altro il collegamento con l'università e quello che con Mercato San Severino. Oltre all'intervento per rendere perfettamente funzionante l'aeroporto di Pontecagnano, e la metropolitana leggera.

State prendendo nota? Bene, continuate così. Anche perché sul piano ambientale sono stati previsti finanziamenti importanti per la messa in sicurezza di parte del Sannio dopo l'alluvione dei mesi scorsi e un supporto ulteriore per la bonifica dell'Isochimica ad Avellino.

Lavori anche per garantire il perfetto funzionamento dei depuratori di Salerno, Mercato San Severino e Nocera. Fondi dovranno arrivare anche per l'Unisannio e lo sviluppo delle aree portuali e retroportuali di Salerno e Napoli.

E queste sono solo alcune delle opere e degli interventi previsti nel Patto. Quanto tempo vogliamo concedere alla Regione per portarli a termine, due, tre anni? Va bene. Ci accontentiamo anche se le promesse si realizzano al 70/80 per cento. Non vogliamo essere pignoli.

Tra due mesi vi forniremo un primo report, per valutare l'attuazione del Patto. Quello che è stato fatto (in particolare le ecoballe), quello che si sta per fare, e quello che invece è ancora completamente fermo.

De Luca si gioca la sua credibilità. Ma con tutto il rispetto di questo poco importa. E' la Campania che si gioca una fetta di futuro. Il nostro.

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